Anche Govanni Amura, interprete di Stefano ne L’Amica Geniale 2, confessa il suo malessere di quando ha girato la scena dello stupro

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Nuovo successo ieri sera per L’Amica Geniale 2, la fiction di Rai 2 tratta dal romanzo di Elena Ferrante. La puntata andata in onda, però, ha molto turbato il pubblico per una scena in particolare, quella della violenza sessuale che subisce la protagonista la prima notte di nozze. Lo stesso Giovanni Amura, che ne L’Amica Geniale interpreta Stefano, autore dello stupro, ha confessato di aver sofferto molto nel girarla.

Stefano de L’Amica Geniale e la scena dello stupro

Oltre 6 milioni di telespettatori hanno seguito in prima serata la nuova puntata della fortunata fiction di Rai 2. Il pubblico, che si è appassionato alla storia di Lila, è stato però particolarmente colpito dalla scena di stupro.

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Molti utenti su Twitter hanno espresso il loro malessere sui social e non nascondono il fastidio per aver assistito a un evento così forte e così drammaticamente realistico.

https://twitter.com/CinnamonRaptor/status/1232053861843644416

Commentato la puntata, c’è chi confessa di essere rimasta traumatizzata, chi si sente disgustata e chi prova a spiegare il gesto di Stefano ne L’Amica Geniale a modo suo: “È stata una violenza, anche se non ha provato ad opporsi fisicamente. Sebbene lei pensasse di volerlo, per dimostrare di sapersi prendere un uomo, di provare la stessa cosa che stava provando Lila in quell’esatto momento, non era lucida in realtà” cinguetta una telespettatrice.

Le parole dell’attore

Anche lo stesso Giovanni Amura, interprete di Stefano ne L’Amica Geniale, ha confessato che non è stato semplice girare quella scena. “Ho pianto dopo aver girato quella scena, sono stato molto male” ha dichiarato in una intervista a Fanpage.it.

Amura, che si commuove durante l’intervista, aggiunge:

“Interpretarlo è stato faticoso. È stato brutto anche per Gaia, non solo per me. L’abbiamo girata per una notte intera e ci ha svuotato tantissimo. Quando si estremizzano certe cose, fa molto male. (…) Ogni volta che facevamo un ciak dovevamo mettere la stessa intensità, la stessa cattiveria. È stato brutto perché mi ha fatto provare il dolore che prova una donna. Quando ho rivisto quella scena, ho pianto. E anche quella sera, sono stato proprio male”.