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Pop Heart, Giorgia tra voce e cuore: “Ma quanto è impegnativo cantare Whitney Houston!”

Il 16 novembre esce Pop Heart, il nuovo album di Giorgia.

Una raccolta di 15 cover scelte dall’artista e riarrangiate da Michele Canova, nel tentativo di creare una fotografia che racchiudesse l’anima dell’artista, che stavolta ha messo la propria voce al servizio delle canzoni di altri.

“Le canzoni sono strade che portano al cuore, passando dalla mente alle emozioni, attraverso i sensi. Portano con sé attimi di vita, con il loro sapere che ritorna in bocca come fosse adesso, di nuovo e per la prima volta. E il tempo ne fa memoria. Magia della musica, ricordarci chi siamo. – dichiara Giorgia – Tante ne avrei cantate, e ne ho provate, non è stato facile scegliere, anzi direi che sono le canzoni ad aver scelto me, come se fossero queste a cui ora dare qualcosa e con cui ora rivivere qualcosa. Con Michele Canova abbiamo tenuto al rispetto per questi pezzi, ma la speranza di aver giustamente celebrato queste canzoni, e le loro voci, i loro autori, e con la voglia di farlo ancora”.

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Sulla copertina campeggia l’opera di Marco Bettini, un giovane artista pop originario di Roma, che ha lavorato con lo studio BJF. Ispirandosi ai grandi maestri della Pop-Art, l’artista ha rivisitato il cuore, simbolo protagonista assoluto del progetto, in chiave ironica e contemporanea.

La tracklist di Pop Heart è, invece, composta da grandi successi sia nazionali che internazionali, che hanno scaldato il cuore di numerose generazioni. Quindici brani indimenticabili, selezionati direttamente dall’artista tra le canzoni che più ha amato nella sua vita. L’album contiene featuring con Tiziano Ferro, per la prima volta insieme, sul brano Il conforto e con Ainé sulle note di Stay, oltre ai camei di Eros Ramazzotti (Una storia importante) ed Elisa (Gli ostacoli del cuore).

La canzone più difficile da interpretare resta però per Giorgia I Will Always Love You di Whitney Houston.

“Sono stata una sua grande fan e avevo la pretesa di credere che la capissi. – dichiara Giorgia – Ho fatto tante sue canzoni dal vivo, del repertorio più recente, però quella canzone è il manifesto della sua carriera. Per me è anche un brano che segna la fine di un momento. Era il 1992 e, da allora, la musica un po’ è cambiata. Ho il ricordo di me, nel mio letto, con le cuffie e il cd con il lettore portatile, mentre ascolto questo pezzo. Mi son detta che se dovevo cantare qualcosa di Whitney, dovevo fare il pezzo più difficile. E devo dire che è stato molto impegnativo”.

Emis Killa