A Non è l’Arena si parla dei ritardi della cassa integrazione e Massimo Giletti si scaglia contro il governo: “Non hanno mai lavorato”

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Bordata di Massimo Giletti contro il governo a Non è l’Arena. Nella trasmissione di approfondimento della domenica sera di La7, si parla di Fase 2 e di riapertura delle attività. Ma anche dei problemi dei lavoratori, senza stipendio dall’inizio della pandemia e senza aver ancora ricevuto il soldi della cassa integrazione. Una situazione difficile, che rischia di esplodere e trasformarsi in vera e propria emergenza sociale.

Massimo Giletti sbotta contro il governo a Non è l’Arena

La maggior parte dei dipendenti di attività private sono allo stremo. A causa della chiusura di negozi, aziende ed esercizi commerciali sono rimasti a casa durante la fase di lockdown. Non hanno lavorato e non hanno ricevuto lo stipendio.

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Arriverà la cassa integrazione, aveva promesso Conte, che poi si è scusato in diretta tv per i ritardi nell’erogazione dei soldi. Oggi, che la Fase 2 è ricominciata e la ripartenza è in atto, quegli stessi lavoratori non hanno ancora visto un centesimo.

Lo ha ben documentato Massimo Giletti a Non è l’Arena che si è detto indignato per l’inaccettabile situazione venutasi a creare. E si è duramente scagliato contro il governo:

“Credo che purtroppo molti governanti non abbiano mai gestito neanche un chiosco. È questo il vero problema. Non hanno mai lavorato. Non hanno capito cosa significa intervenire in rapidità. Qui non si tratta di fare una cosa a futura memoria. Se si arriva tardi, le imprese non riaprono. È un costo ma bisogna darlo subito”.

Malati di miseria

Importante, per far capire il dramma vissuto da migliaia di famiglie italiane, sono state le testimonianze mandate in onda nel corso della trasmissione. Giulia Carrarini ha raccolto le storie di uomini e donne che faticano ad andare avanti, senza stipendio e senza l’aiuto promesso.

Lo chef di un ristorante racconta: “Non prendo lo stipendio dal 10 marzo e la cassa integrazione non è arrivata. Ho due figli, sono separato e ho una nuova compagna. La situazione è davvero problematica. Oggi non siamo malati di virus ma di miseria”.