Su Rete4 il film che racconta la storia di Santa Bernadette, la giovane il cui corpo è rimasto inalterato dopo la morte

Sabato 10 aprile su Rete 4 in prima serata andrà in onda il film ‘Bernadette: miracolo a Lourdes’. Diretto da Jean Sagols con Katia Miran, Alessandra Martines, Francis Huster e Michel Aumont, racconta la storia della santa Bernadette il cui corpo riposa in una teca di cristallo a Lourdes pressoché intatto. La giovane morì nel 1879 e nonostante siano passati 142 anni, i segni della decomposizione sono pressoché inesistenti.

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Un miracolo, che richiama ancora oggi pellegrini da ogni parte del mondo. Bernadette Soubirous vide per la prima volta la Madonna a 14 anni nella grotta di Massabielle. Solo alla 17 esima apparizione si rese conto di chi fosse: fino a quel momento l’aveva descritta come la bellissima signora giovane. In molti non le credettero, fino a quando uno zampillo d’acqua non apparve nella grotta, dopo che la bellissima signora le chiese di bere dalla fonte. Una fonte che non c’era e che la giovane scavo. Il giorno dopo l’acqua cominciò a zampillare e Bernadette la bevve.

Dopo 8 anni, malata e schiacciata dall’eccessivo interesse che le persone riversavano su di lei, Bernadette si ritirò a vita monastica: aveva 22 anni. Morì il 16 aprile del 1879 consumata da diverse patologie che rendono inspiegabile la perfetta conservazione del suo corpo. Per ben tre volte la sua bara è stata riesumata alla presenza di medici, magistrati e funzionari che redassero rapporti ufficiali: nel 1909, nel 1919 e infine nel 1925.

Già nel 1909 si reso conto di essere davanti ad un miracolo: rispetto ad altri corpi sepolti nello stesso luogo e nello stesso periodo, il corpo di Bernadette non manifestava i classici segni della decomposizione, era per lo più inalterato e intatto. Nella riesumazione del 1925 poco prima che Papa Pio XI la canonizzasse (1933), due furono i medici che condussero l’autopsia sul suo corpo. Riscontrarono che non solo esternamente ma anche gli organi interni erano pressoché intatti. Li colpì in particolare il fegato che mostrava una insolita consistenza morbida molto simile a quella che questo organo ha in una persona ancora in vita.

Il corpo venne posto in una bara di cristallo ed esposto nel Santuario di Lourdes che lei stessa fece costruire. Ancora oggi il suo corpo a distanza di 142 anni è pressoché inalterato, protetto da una leggera maschera di cera. Fu applicata affinché i fedeli non venissero distratti dal colore più scuro della pelle e dagli occhi, sì intatti, ma infossati.

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