Nuovo ciclo sul Nove de La Confessione: venerdì 22 febbraio alle 22:45, subito dopo Fratelli di Crozza Peter Gomez torna con le sue interviste.

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La Confessione, Mahmood parla di Salvini. Gigi D’Alessio: “A Napoli bisogna convivere con tutto”

Nuovo ciclo sul Nove de La Confessione: venerdì 22 febbraio alle 22:45, subito dopo Fratelli di Crozza Peter Gomez torna con le sue interviste a personaggi del mondo politico, dell’imprenditoria, della cronaca, dello spettacolo e del costume.

Primo ospite della stagione, il popolarissimo cantante Gigi D’Alessio.

“A Napoli secondo lei bisogna convivere con la camorra?” chiede il giornalista. “Non penso che bisogna convivere con la camorra. – spiega D’Alessio – A Napoli bisogna convivere con tutto, è una città a parte. Se vai in ospedale a fare le analisi devi dire: ‘io sono il cugino di quello, il parente di quell’altro’ per passare la fila”. “Lei a un certo punto dice: ‘Alla camorra ho regalato un sacco di canzoni’. Che cosa vuol dire?” domanda Gomez. “Sono andato a cantare ai matrimoni di tutti e nemmeno sapevo dove andavo a cantare perché a Napoli vai a cantare dappertutto. – puntualizza il cantante – Non è che se ti chiama qualcuno gli chiedi: ‘Chi sei? Dammi il certificato penale’. E poi io ho paura, magari non vai a cantare e che ne sai?”. “Lei ha ricevuto, poi è stato prosciolto, un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. Cos’era successo?” insiste il direttore de ilfattoquotidiano.it. “Ero andato a cantare e c’erano delle foto. Quando sono stato dal magistrato loro avevano le loro foto, io ho portato le mie. Ho detto: ‘Questo è Clinton, questo è il Papa. Purtroppo chi nasce a Napoli va a fare i matrimoni, è un circuito che non esiste in nessun altro posto”.

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A seguire Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo con il brano Soldi, nato e cresciuto a Gratosoglio, periferia sud di Milano, davanti a Peter Gomez torna ad affrontare la discussione sulle reazioni scatenate dalla sua vittoria, a partire da quella del ministro dell’Interno.

Dice Gomez: “Matteo Salvini ha scritto sui social semplicemente, in apparenza, di preferire Ultimo, però, io che faccio il giornalista, ho letto tra le righe: ‘Mahmood…Mah…’, insomma, tanti puntini di sospensione. Per molti è stato un modo per scatenare gli ultrà del razzismo”. L’autore risponde sicuro: “Sì, per molti sì, ecco, per chi non si è informato bene perché io ho ripetuto più volte che sono un ragazzo nato e cresciuto a Milano, sono nato alla Mangiagalli, veda lei…”. “Su questo non c’è dubbio – ragiona il giornalista – ma lei ha avuto l’impressione che Salvini l’abbia fatto per scatenare gli ultrà?”. “Io credo che abbia semplicemente dato un giudizio di gusto. – spiega Mahmood – Tutto qui, non ci voglio vedere il marcio mai nella gente, voglio sempre vedere il lato umano”. “Salvini le ha scritto un sms?” continua il conduttore. “Sì, mi ha scritto un messaggio, non me lo ricordo bene, mi ha scritto: ‘Complimenti per la sua vittoria, nonostante il brano non rientri nei miei gusti musicali, le auguro, ecc.”, racconta il cantante che dice di avergli risposto così: “Grazie mille, avevo già pensato che non ci fosse un doppio significato nel suo giudizio, ma che fosse solo un giudizio di gusto, buona serata’. Tutto qua”.