Parte il 19 maggio su Canale 5 una fiction spagnola ambientata nella società catalana del XIV, fra Inquisizione e bagliori di istanze indipendentiste: la storia del protagonista Arnau scorre in parallelo alla costruzione dell’imponente Cattedrale del mare di Barcellona

Parte martedì 19 su Canale 5 la nuova fiction “La cattedrale del mare”, un “drama” spagnolo prodotto da Atresmedia e Netflix, con Diagonal TV, e trasmessa nel 2018 da Antena 3: tratta dalla serie di bestseller di Ildefonso Falçones, sarà divisa in quattro parti, come quattro sono i volumi a cui è ispirata.

La cattedrale del mare cast, trama e curiosità

La cattedrale del mare racconta, come anticipano le note di stampa, “una storia potente, fatta di contrasti – tra guerra e pestilenze, libertà e schiavitù, ricchezza e povertà, lealtà e vendetta, tradimenti e amore -, in un mondo segnato da intolleranza religiosa, ambizione materiale e isolamento sociale. Un mix di drammatici eventi che si consumano all’ombra dell’Inquisizione, nella Barcellona del XIV Secolo”

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La storia raccontata è quella del fuggiasco Arnau Estanyol, figlio di un contadino, che vive nascosto e di stenti a Barcellona, nel quartiere della Ribera. Lo sfondo storico è quello della società catalana del XIV secolo, nella quale si intravedevano già i bagliori di quelle istanze indipendentiste che sono sfociate nella richiesta di indipendenza dalla Spagna nei tempi moderni.

Arnau, nonostante un inizio difficile, scalerà la piramide sociale ed arriverà a diventare Barone e Console del Mare.

La storia di Arnau si sviluppa in parallelo con la Cattedrale di Santa Maria del Mar, la cui costruzione è andata avanti dal 1329 al 1383: Arnau vi lavorerà come operaio e finirà poi per finanziare l’ultimazione dell’edificio. Una crescita personale che non mancherà di suscitare invidia e disprezzo, tanto che Arnau finirà davanti all’Inquisizione.

Nel cast artistico, infine, spiccano gli attori Aitor Luna (Arnau Estanyol, il protagonista),  Daniel Grao (Bernat Estanyol) e Michelle Jenner (Mar Estanyol).

Fra le curiosità su questa imponente produzione, che si è avvalsa di un ricchissimo cast tecnico, composto da 2.500 comparse, 2.000 costumi e 220 animali, troviamo il fatto che il titolo originale dell’opera sia in castigliano invece che in catalano e che la fede cattolica venga sempre difesa strenuamente, tranne che dal punto di vista di uno dei personaggi, Guillem.

Inoltre, un piccolo blooper: nel primo processo celebrato da Joan quale inquisitore, un bambino si autoaccusa di aver rubato dei fagioli dall’orto del vicino. Si tratta di un anacronismo: quei legumi, in Europa sono arrivati solo dopo la scoperta dell’America, circa un secolo e mezzo dopo i fatti narrati. Così per le patate (fritte), contorno del pasto in cui Arnau riceve in sposa dal proboviro dei bastaixos Bartolome, Maria.