L’affascinante parabola del calciatore più forte del mondo, fra eccessi e cadute, fra le glorie sportive e l’inferno personale, raccontata da chi lo ha conosciuto bene

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National Geographic racconta la storia di Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi:  un’icona mondiale riconosciuta non solo per il suo talento con il pallone ma anche per il carattere diretto, arrogante, poco avvezzo alle regole.

Una storia affascinante, che ritrae Maradona all’apice del successo ma anche del suo inferno personale, attraverso le  parole di chi gli è stato vicino e lo ha conosciuto in prima persona: dall’amico Ciro Ferrara al figlio Diego Armando Sinagra, dall’eterno nemico, Joseph Sepp Blatter al personal trainer e motivatore Fernando Signorini, che lo ha allenato è sostenuto durante quasi tutta la sua carriera.

MARADONA: LE VERITA’ NASCOSTE, prodotto da Stand by me, sarà in onda su National Geographic (Sky, 403) e in contemporanea anche su Fox Sports (204, Sky) mercoledì 23 maggio alle 20:55.

La clip, in esclusiva per Funweek, ci racconta l’emozionante e suggestiva finale della Coppa del Mondo che consacrò l’Argentina campione: un piccolo estratto di un grande racconto, che vale la pena vedere se si ama il calcio, ma anche se non lo si conosce affatto.

Maradona, le verità nascoste: la storia

Leggiamo dalla trama:

“Il 20 novembre 1990, Maradona non si presenta sul volo che porta la squadra a Mosca. Raggiunge la squadra in piena notte e, mentre tutti dormono, si fa accompagnare sulla Piazza Rossa. Il comunismo è caduto da meno di un anno e la piazza è interdetta ai turisti: ma alla vista di El Pibe de Oro, il giocatore più famoso al mondo, i militari spalancano le transenne e lo fanno entrare nella Piazza Rossa. Questo è Maradona, un uomo capace, con la sola sua presenza, di farsi aprire una delle Piazze più controllate al Mondo (…)

È grazie all’incredibile Operazione San Gennaro che il calciatore più famoso al mondo sbarca a Napoli. L’approdo in Italia segna per Diego il momento più entusiasmante della sua storia ma anche l’inizio di un pericoloso abisso: quello della dipendenza da cocaina. Sette anni in cui il Pibe de Oro è capace di sorprendere e sconvolgere il mondo tanto per i suoi incredibili gol, quanto per le sue folli notti tra droga, donne e amicizie poco raccomandabili.

Sono gli anni della sua scalata inarrestabile culminata col primo scudetto del Napoli e la vittoria del Mundial messicano nel 1986, quello del Gol del Siglo e della Mano de Dios. Ma sono anche gli anni delle drammatiche cadute di Maradona: la dipendenza dalla cocaina, la nascita di un figlio che accetterà di conoscere solo dopo trent’anni. Fino al controllo antidoping del 1991 con la positività alla cocaina che chiude definitivamente la sua l’esperienza in Italia (…)”