Un’unica protagonista sul palco e tanti personaggi presenti in questo monologo carico di emozioni. In scena troviamo una donna disorientata e confusa, di lei non sappiamo nulla e neanche lei conosce la sua vera identità, perchè ha perso totalmente la memoria. La scena si svolge nella clinica dove è ricoverata, anonima anch’essa. La donna cerca di fantasticare su tutte le vite che potrebbe aver avuto, ma l’unica certezza è la sua solitudine che le dà un vuoto incolmabile. Si domanda continuamente se è stata moglie, amante o madre, si guarda allo specchio cercando di capire qualcosa in più di lei. L’unico episodio che ricorda, è di essere stata trovata su una sedia pieghevole ai bordi dell’autostrada, dopo che una macchina di grossa cilindrata le si è avvicinata. Nonostante la sua amnesia, lei afferma che la sua vita non è così male perché se non ha ricordi se li può sempre inventare. Lei non sa chi sia, ma tutto potrebbe essere. Uno spettacolo innovativo, originale, un alternarsi di momenti live e non, un groviglio di emozioni e di sorprese.