Il Festival di Musica Sacra nelle Basiliche del Celio, giunto ormai alla sua nona edizione, prosegue nel suo intento di offrire un’occasione d’ascolto della produzione musicale sacra, vocale e strumentale, per lo più di epoca rinascimentale e barocca, eseguita con strumenti storici nei luoghi sacri per i quali questa musica era stata composta.

Il festival, con la direzione artistica del M° Mario Bassani e con il patrocinio di Roma Capitale e del Municipio Roma I Centro, prevede quest’anno 7 concerti, tutti a ingresso libero, e una Messa solenne che avranno luogo in basiliche e chiese romane di grande interesse storico-artistico.

Oltre ad alcune fra le più belle basiliche e chiese situate nei pressi del Celio, da cui il nome stesso dell’iniziativa, (Basilica di San Clemente al Laterano, Basilica dei Santi Giovanni e Paolo al Celio, Basilica dei Santi Quattro Coronati, Basilica di Santo Stefano Rotondo, Chiesa di San Gregorio al Celio), il festival quest’anno annovera fra le sue sedi anche altre importanti chiese romane quali la Chiesa di Santa Maria dell’Anima e la Chiesa di San Giorgio in Velabro.
Il festival intende proseguire il percorso, intrapreso già nell’ultima edizione, intorno al tema del rapporto fra parola, emozioni e musica e del modo in cui questo è stato affrontato e sviluppato attraverso i tempi.

L’apertura è affidata alla Schola Cantorum ed Ensemble d’archi della Cappella Musicale della Basilica di San Clemente che nel concerto dell’8 novembre propone un programma che racchiude già in sé alcune tappe di questo percorso. Il concerto infatti apre con un brano di Monteverdi, compositore che scopre nella parola il nuovo fondamentale elemento da mettere in luce e, pertanto, compone rispettando il metro verbale e la scansione sillabica, discostandosi così da una polifonia basata esclusivamente sui rapporti armonici; da qui si passa a Charpentier che calca l’idea avuta da Monteverdi, aumentando, però, la bellezza della linea melodica. Comincia a prendere corpo con questi autori il tema degli affetti che troveremo ancora più sviluppato nel brano di Durante, raffinato compositore di scuola napoletana, mentre nel brano di Benedetti che fu Maestro di cappella della Basilica di San Francesco ad Assisi, la commistione fra musica e affetti è basata solo su una sorta di caccia che genera una gara di imitazione fra gli strumenti e le voci. Il concerto si conclude con brani di Mozart con il quale la musica strumentale raggiunge un livello espressivo indipendente, simile a quello della parola stessa.

Il 16 novembre l’ensemble vocale e strumentale Il Diletto propone un programma interamente dedicato a G. Fauré. Siamo nell’800 e la musica strumentale ha ormai vita propria, indipendente dalla parola. Tuttavia, nei brani, lunghi passaggi strumentali non fanno che anticipare gli affetti portati dalla parola nelle parti vocali, la linea melodica quindi è utilizzata per esprimere ciò che la parola declamerà e renderà palese agli ascoltatori.

Per il concerto del 17 novembre, l’Ensemble Extravaganza Romana, composto dal controtenore Mario Bassani, la violoncellista Ulrike Pranter e il clavicembalista Federico Del Sordo, propone un programma che ruota intorno alle cantate sacre di Giovanni Battista Brevi, compositore che, attraverso la musica vocale e strumentale, crea un unicum per arrivare a suggerire gli affetti in modo preparato e definito, senza lasciare al pubblico possibilità di equivoci. Siamo in presenza della “musica razionale”, dove gli affetti sono espressi dalla parola grazie anche al supporto della musica che partecipa attivamente al processo di comunicazione, non solo per imitazione della voce stessa.
Il 22 novembre è la volta del giovane ensemble d’archi Le Furie, guidato dal violinista Lorenzo Marquez, che propone un concerto in cui sarà possibile osservare il passaggio dalle prime forme di musica strettamente legata alla parte vocale, alle forme autonome quali il concerto grosso o il concerto solistico per uno o due strumenti.

Quest’anno abbiamo il piacere di includere nel Festival anche la celebrazione della Solennità di San Clemente, che si terrà il 23 novembre presso l’omonima storica Basilica. La liturgia sarà animata dai cantori della Schola Trajectina di Utrecht e dalla Schola cantorum residente.

Il festival si conclude il 24 novembre con il coro Musica Reservata che propone un concerto in cui gli affetti sono affidati esclusivamente alla voce, con forme particolari che sopravvivono attraverso i secoli da Despretz e Palestrina, passando per Poulenc fino ad arrivare al contemporaneo Gjeilo, compositore scandinavo che, con uno stile caratterizzato da invenzioni melodiche minimali e ricerca timbrica, raggiunge una forte immediatezza espressiva.

Queste le date e i luoghi dei concerti, tutti a ingresso libero:

Venerdì 22 Novembre, ore 20.30
Chiesa di San Giorgio in Velabro,
Via del Velabro, 19
Concerto per orchestra d’archi
LA NASCITA DELLA MUSICA STRUMENTALE – AUTORI ITALIANI DAL ‘600 AL ‘700
Le Furie Ensemble
Musiche di B. Marini, G.M. Trabaci, A. Corelli, A.Vivaldi

Sabato 23 Novembre, ore 18.30
Basilica di San Clemente al Laterano
Via di San Giovanni in Laterano, 45
Messa solenne per la festività di San Clemente
SAN CLEMENTE – MUSICA PER UNA LITURGIA ANIMATA
Schola Cantorum della Cappella Musicale della Basilica di San Clemente
in collaborazione con Schola Trajectina (Utrecht, Olanda)
Canto gregoriano e musiche di L. Perosi, R. Giovannelli, G.P. da Palestrina, T.L. De Victoria, C. Gounod

Domenica 24 Novembre, ore 17.30
Basilica di Santo Stefano Rotondo
Via di Santo Stefano Rotondo, 7
Concerto di polifonia sacra
ILLO TEMPORE – LA POLIFONIA FRA ANTICO E MODERNO
Coro Musica Reservata
Musiche di J. Desperz, G.P. da Palestrina, T.L. De Victoria, D. Massenzio, O. Jaeggy, F. Poulenc, O. Gjeilo

Contatti:
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Direttore artistico: Mario Bassani +39.339.4181555
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