Il 7 giugno inaugura “Gli occhi per dirlo”, personale di Mirko Leuzzi
presso la galleria Basile Contemporary, a cura di Adriana Polveroni.

“Gli occhi per dirlo” è la seconda mostra del giovane artista romano Mirko Leuzzi. Protagoniste del suo lavoro sono le donne, figure femminili che si presentano al pubblico in pose lievemente dinamiche, spesso avvolte da tessuti decorati, dotate di una certa dolcezza – specie negli eleganti tratti del volto – ma non prive, a volte, di accenti di inquietudine. Il tutto proposto in un’alluvione di colori che raccontano la padronanza cromatica e la capacità compositiva dell’artista. Elementi che non finiscono di stupire, data non solo la giovane età di Leuzzi (31 anni), ma il suo approdo alla pittura totalmente da autodidatta.

Le donne di Mirko Leuzzi sembrano abitare un altrove. Sono creature quasi sospese, lontane dal rumore del mondo e dagli accidenti della vita. Serafiche e appagate. O, al contrario, appaiono timorose, impaurite, come minacciate da qualcosa che forse solo quei tessuti, le coperte di cui sono avvolte, riescono a esorcizzare, proteggendole intimamente.
E tutte scrutano lo spettatore con un particolare decisivo. Tra gli azzurri, i rossi, i gialli, i verdi, il nero, in quella sorprendente e vitale tavolozza che Mirko Leuzzi mette in scena, gli occhi delle sue donne sono bianchi. Solo disegnati e non colorati.
Nel tanto pieno della sua pittura, che in questa personale emerge con evidente forza, ecco emergere un vuoto, anzi il vuoto. E, come spesso accade nell’arte e non solo, il vuoto, quello che non viene espresso, è qualcosa che possiede una capacità altamente eloquente. Non solo perché in quel vuoto lo spettatore può proiettare la sua sensibilità e le sue fantasie, colmandolo e quindi completando l’opera, ma anche perché quel vuoto – il bianco degli occhi solo disegnato a matita – rappresenta la soglia della pittura, laddove l’artista ha deciso di fermarsi per lasciar parlare la sola pittura.

È un gesto di maturità quello compiuto da Mirko Leuzzi, che, alla sua seconda prova personale, laddove la sua pittura continua ad evolversi e ad arricchirsi, conferma la fiducia riposta nelle sue capacità.

Nota biografica
Mirko Leuzzi nasce a Roma nel 1992, città dove vive e lavora. Dopo una breve frequentazione della Filosofia a livello universitario, capisce che la pittura è la sua strada. Comincia a dipingere senza aver frequentato nessuna scuola. In soli tre anni di attività, e in particolare durante la pandemia, Leuzzi ha lavorato tantissimo, realizzando molte opere, sempre e solo soggetti femminili, e un paio di progetti di street art. Questa da Basile Contemporary è la sua seconda personale.