A Roma la conferenza dell’Università per la Pace ONU: scienza, etica e AI per costruire un futuro più giusto e consapevole.

Si è tenuta lunedì 5 maggio a Palazzo Falletti, nel cuore di Roma, la UPEACE Conference, promossa dalla sede italiana dell’Università per la Pace delle Nazioni Unite. È stata un’intera giornata di riflessioni, incontri e dialogo su temi fondamentali per il nostro presente e futuro. Questi temi erano geopolitica, economia, intelligenza artificiale e trasformazione sociale.

Ad aprire i lavori, c’è stato il saluto del rettore Francisco Rojas Aravena. Ha sottolineato il ruolo chiave dell’UPEACE nella formazione delle nuove generazioni. Queste generazioni devono essere consapevoli e critiche nell’affrontare le sfide globali. Tra gli interventi della mattinata c’è stato anche quello di Roberto Savio, rappresentante diplomatico dell’Università in Italia.

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Al centro del primo panel, è stata presentata in anteprima italiana la teoria della Noonomia attraverso due volumi. Questa teoria economica alternativa è fondata su conoscenza, cultura e bisogni umani. Gli autori sono l’economista russo Sergey Bodrunov e Vladimir Kvint. Questo approccio invita a ripensare l’economia globale, superando il profitto come unico motore. Accanto agli autori, sono intervenuti accademici italiani come Andrea Cerroni (Bicocca), Stefano D’Addona (Roma Tre) e Derrick de Kerckhove. Hanno arricchito il confronto con riflessioni sul ruolo del sapere, della cittadinanza attiva e della cooperazione tra saperi.

Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti con un dialogo sull’impatto dell’intelligenza artificiale nei nuovi equilibri globali. Questo è stato moderato dal Direttore Accademico dell’UPEACE Sergio Bellucci. Ha lanciato un appello forte: destinare almeno l’1% dei fondi europei per l’AI a studi sulla pace e l’impatto sociale delle tecnologie.

Significativo è stato anche l’intervento di Don Andrea Ciucci, della Pontificia Accademia per la Vita. Ha posto l’accento su una domanda fondamentale: “Che tipo di umanità vogliamo diventare?”. Ha affermato che le religioni possono offrire visione, saggezza e strumenti etici. Questi sono essenziali in un dibattito spesso dominato da logiche tecnocratiche.

La UPEACE Conference ha unito così scienza, pensiero critico e valori universali in un evento che ha dato voce a esperti da tutto il mondo. L’unico obiettivo era costruire insieme un futuro più giusto e sostenibile.