A dieci anni dalla nascita del “Museo a cielo aperto” di Tor Marancia, simbolo internazionale di rigenerazione urbana attraverso l’arte, il quartiere romano si prepara a vivere una nuova stagione di trasformazione. Il cantiere che nel 2015 aveva portato colore, attenzione e orgoglio a un’intera comunità torna attivo con un progetto di restauro e rilancio, grazie al protocollo d’intesa tra ATER Roma e l’associazione Tormararte, con il fondamentale sostegno della Fondazione Roma.
Il punto di partenza di questo nuovo corso è un evento di portata internazionale: la realizzazione del murale “Terzo Paradiso per la Pace Preventiva e Universo Espandido” di Michelangelo Pistoletto, in collaborazione con l’artista messicano Raymundo Sesma. L’opera porta sui muri della Capitale il messaggio della Pace Preventiva, un concetto sviluppato dallo stesso Pistoletto che lo ha condotto alla candidatura al Premio Nobel per la Pace 2025.
“Questa non è solo un’opera d’arte, ma l’inizio di una nuova avventura per il nostro quartiere”, ha dichiarato Cristina Giuliani, presidente di Tormararte. “È un simbolo di rinascita e di comunità, un progetto che restituisce bellezza, dignità e futuro a Tor Marancia”.
Il murale non è un intervento isolato, ma parte di un piano più ampio che comprende il restauro delle opere esistenti, la riqualificazione degli spazi comuni e nuove collaborazioni artistiche. Il celebre street artist Moneyless ha rivisitato la sua opera del 2015, trasformando il murale originario “Il vento” nel nuovo “Il vento è cambiato”, segnando simbolicamente il passaggio a una nuova fase.
Un quartiere che guarda al futuro attraverso l’arte
Il progetto è curato da Francesca Mezzano, ideatrice nel 2015 del Museo Condominiale di Tor Marancia e oggi nuovamente alla guida artistica di questa iniziativa. “Il potente simbolo del Terzo Paradiso per noi è più di un murales: è il nostro manifesto, il motore di un’autentica rigenerazione culturale e territoriale”, ha spiegato Mezzano.
Accanto a Pistoletto e Sesma, in questa nuova fase sono coinvolti anche altri nomi noti della scena artistica urbana come UMAN, Mr. Klevra e Moneyless stesso, con opere che dialogano con il contesto e si evolvono a partire dalla collezione esistente.
Fondamentale il supporto della Fondazione Roma, che ha creduto nel potere rigenerativo dell’arte fin dal primo giorno. “Sostenere questo progetto – ha dichiarato il presidente Franco Parasassi – significa riaffermare il valore dell’arte come strumento di coesione sociale e crescita culturale. È un investimento sulla bellezza, sulla partecipazione e sulla costruzione di una comunità più giusta”.
Dieci anni dopo la sua nascita, il Museo a cielo aperto di Tor Marancia non solo resiste, ma si rinnova, confermando che l’arte pubblica può essere un motore di trasformazione reale e duratura. Un museo vivente, in continua evoluzione, che parla al mondo a partire dai muri di un quartiere romano.