Nato nel 2016 da una chiacchierata tra amici, Spiritoso Bistrot è il risultato di passione, impegno e talento. Abbiamo partecipato ad uno degli “incontri di vino” di Spiritoso, una degustazione orizzontale.

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Nato nel 2016 da una chiacchierata tra amici, Spiritoso Bistrot è il risultato di passione, impegno e talento. Abbiamo partecipato ad uno degli “incontri di vino” di Spiritoso, una degustazione orizzontale che parte da un sapore centrale, quello di un vino in particolare, e si sposa con diversi piatti tipici da tutta Italia e non solo.

Spiritoso Bistrot, idee accoglienza e qualità

Un programma semplice, curato con molta passione, che porta in tavola una degustazione unica. É un vero e proprio incontro partecipativo tra i sommelier e il cliente.

Indiscutibile la qualità del cibo e la cura dalla cucina, lo staff molto competente e per l’appunto “spiritoso”, in un’atmosfera che ci ha ricordato quella di una pasticceria francese, intima ed elegante, anche se contornata da elementi più giovani e quasi “indie”. Uno stile molto particolare e molto apprezzato, che si può ribattezzare “stile spiritoso”.

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La degustazione

Il principe della degustazione era il Syrah, un vino dalle mille declinazioni. Ci sono stati offerti tre calici, ciascuno di un Syrah proveniente da una zona diversa del mondo. Il primo vino da Cortona ha regalato un’esplosione in bocca di ribes, pepe e lampone, contrassegnandosi come un vino casalingo, ma anche speziato e giovane.

Per esaltare le spezie del Syrah, dalla cucina di Spiritoso gli è stato abbinato un tagliere toscano con salumi forti e speziati, dal capocollo alla finocchiona, passando per il lardo e il salame.

Il secondo Syrah viene dalla Sicilia, con delle note speziate e pepate immancabili alla base, ma con un sapore avvolgente di mirto e liquirizia. Per l’abbinamento c’era bisogno di un carboidrato e quindi si è passati ad una pasta all’arrabbiata con pomodoro confi, salsa con capperi e erbe.

Per il terzo abbinamento si varcano i confini nazionali per arrivare fino al Sudafrica, in particolare nella regione dello Stellenbosch. Il vino sudafricano ci ha regalato note vellutate con sapori di ciliegie, gelso e vaniglia, senza dimenticare il pepe che caratterizza questa degustazione.

Accanto ad un simile vino ci è stato servito il piatto forte dello chef di Spiritoso Bistrot, il vero pollo al curry, che rimanda a quei sapori sudafricani che abbiamo ritrovato nel vino, per un gran finale degno di nota.

Un’esperienza da ripetere, alla scoperta di nuovi vini e abbinamenti, dalla periferia di Roma per viaggiare in tutto il mondo con il palato.

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