La città di Roma si prepara a riabbracciare uno dei suoi gioielli: la Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza. Dopo anni nei quali è rimasta completamente chiusa e un lungo percorso di restauri, il capolavoro architettonico firmato da Francesco Borromini si avvia verso una nuova primavera. La sua riapertura, che sembra attesa entro dicembre 2025, restituirà ai romani e ai visitatori un monumento di straordinario valore storico e artistico. Scopriamolo insieme.
Sant’Ivo alla Sapienza: dall’apertura straordinaria del 2024 al ritorno definitivo
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Qualcuno, forse, era riuscito a vedere la Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, quando è stata aperta per l’ultima volta – in via eccezionale – nel settembre 2024. In quell’occasione, molti visitatori poterono scoprire per la prima volta non solo l’interno della chiesa, ma anche alcuni spazi del Palazzo della Sapienza, come il corridoio dell’ala nord e la Sala Alessandrina, fulcro dell’antica università di Roma
Ora l’attesa sembra essere quasi terminata: entro la fine del 2025 i lavori di restauro saranno conclusi e l’edificio dovrebbe tornare a essere accessibile con regolarità grazie a un accordo tra l’Archivio di Stato e la Diocesi di Roma.
Un capolavoro di Borromini pronto a nuova vita
Costruita tra il 1642 e il 1660, affacciata su Corso Rinascimento a due passi da Piazza Navona, Sant’Ivo alla Sapienza rappresenta una delle più alte espressioni dell’architettura barocca.
L’opera, affidata a Borromini da papa Urbano VIII Barberini, completa il progetto iniziato da Giacomo della Porta, con una pianta originale a stella che culmina nell’inconfondibile lanterna a spirale.
Dal 1936, il complesso ospita l’Archivio di Stato, custode di secoli di documenti dello Stato Pontificio.
Per ragioni di sicurezza, la chiesa è rimasta chiusa al pubblico per decenni, fino all’avvio del grande cantiere di restauro nel 2016. Oggi, grazie agli interventi di consolidamento strutturale e recupero decorativo, Sant’Ivo si prepara finalmente a tornare a splendere entro la fine dell’anno giubilare.
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