Roma, polemica social: camion bar deturpa il panorama dal Pincio

La terrazza del Pincio, uno dei punti panoramici più iconici della Capitale, torna al centro delle polemiche. Stavolta a finire sotto accusa è il camion bar posizionato proprio davanti al belvedere, reo – secondo molti utenti – di “vandalizzare” la vista mozzafiato su Piazza del Popolo e sulla città eterna.

A innescare la discussione è stata una serie di post su X (ex Twitter), dove alcuni cittadini hanno espresso la loro indignazione per la presenza dell’ingombrante struttura commerciale. “20, 30 anni che questo orrido camion bar lo lasciate vandalizzare uno dei panorami più belli al mondo”, scrive un utente, chiedendosi come sia possibile che il mezzo “possa parcheggiare lì impunemente”. E aggiunge: “Se non vi interessa o non siete capaci di trasferirlo altrove, almeno provate a spostarlo di dieci metri”.

Un altro commento sottolinea l’invasività del fenomeno: “Tipo quelli ai piedi di Castel Sant’Angelo, fanno da apripista al ponte, inglobati con le statue del Bernini…”.

Ma è sul Pincio che si concentra l’indignazione più forte: “Sono un po’ ovunque, ma questo al belvedere del Pincio è veramente uno schifo”, scrive un altro utente. “Nessuno se ne occupa. L’emblema del “nonmicompete” tra assessorati, sovrintendenze, municipi eccetera”.

Il Pincio: una terrazza storica affacciata sull’eternità

Il Pincio non è solo uno dei luoghi più amati dai romani e dai turisti: è un punto di fusione tra arte, storia e paesaggio urbano. Realizzato nel XIX secolo su progetto dell’architetto Giuseppe Valadier, il belvedere si affaccia su Piazza del Popolo ed è parte integrante del sistema di ville e giardini che compongono Villa Borghese. Da lì, lo sguardo può spaziare su un panorama unico al mondo: la cupola di San Pietro, il Tevere, i tetti della città antica.

Non è un semplice punto panoramico, ma un’opera di architettura paesaggistica che ha ispirato pittori, poeti e registi. Una cornice che meriterebbe rispetto e valorizzazione, non l’ingombro di chioschi ambulanti che ne alterano l’equilibrio visivo e la dignità storica.

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