Roma, il palazzo con un ragno raffigurato sul portone: ecco il significato nascosto

Chiunque capiti a Roma dovrebbe mettere in programma una visita al quartiere Coppedè, non troppo noto come altre zone della città ma ugualmente affascinante. Qui ci si può imbattere in un ragno raffigurato su un portone. Ecco il suo significato.

Che cosa simboleggia il ragno?

Il quartiere Coppedè si trova in Piazza Mincio e ospita, tra le altre cose, il cosiddetto Palazzo del Ragno, costruito nel 1920. Esso, per la precisione, fa angolo tra Via Tanaro e Via Brenta.

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Questo palazzo ha una particolarità: quella di avere sul portone il disegno di un grande ragno e di una enorme tela d’oro. Ma che cosa rappresenta?

Le leggende

Il ragno è un animale fortemente simbolico. Può rappresentare il lato oscuro di una persona, così come il male che vince sul bene visto che intrappola, ad esempio, le api. In realtà ha anche significati ben più positivi. Si tratta infatti di un essere molto operoso.

Lo si deduce dalle ragnatele che produce instancabilmente. Questo trova conferma anche nella scritta “Labor” che si trova al di sopra del palazzo. Tale animale viene considerato anche come colui che accompagna le anime dei morti nell’aldilà. Ci sono tradizioni secondo cui una tela di ragno avrebbe salvato Gesù Cristo dai soldati di Erode. Non solo: lo stesso Maometto avrebbe ricevuto l’aiuto di un ragno per fuggire a Medina. E ancora: una leggenda dei Sioux riferisce di come sette giovani avrebbero raggiunto il cielo grazie alla tela di un ragno. Così avrebbero dato origine alla costellazione dell’Orsa Maggiore.

Cose da sapere sul Palazzo del Ragno

Alla luce di tutto ciò possiamo azzardare l’ipotesi che il Palazzo del Ragno sia una costruzione con valenza esoterica. La sua struttura consta di 4 piani. Al terzo si trova una balconata con una loggia nella quale è dipinto un cavaliere dai colori ocra e nero che si trova tra 2 grifoni. Elementi, questi, che rappresentano il coraggio e la forza e sono accompagnati da decorazioni che ricordano l’arte assiro-babilonese.

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