Roma, casa Balla resta aperta!

Fino al 31 dicembre 2022 un anno intero per visitare la casa d’artista del genio futurista.

Dopo il grande successo della mostra Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno, prosegue l’apertura al pubblico della straordinaria casa futurista a Roma nella quale Giacomo Balla visse e lavorò dal 1929 sino alla morte nel 1958.

È l’estate del 1929 quando la famiglia Balla si trasferisce nell’abitazione di via Oslavia, nel quartiere Della Vittoria. Un appartamento “impiegatizio” che per Giacomo Balla, la moglie Elisa Marcucci e le due figlie Luce ed Elica, anch’esse pittrici, diverrà la casa della vita, il luogo eletto trasformato dalla famiglia in opera d’arte.

Casa Balla è un laboratorio di sperimentazione fatto di pareti e porte dipinte, mobili e arredi decorati, utensili autocostruiti, quadri e sculture, abiti disegnati e cuciti in casa e tanti altri oggetti che, insieme, hanno creato un unico e caleidoscopico progetto totale.

La Casa è un’officina, un universo costellato di forme e colori nel quale tutt’oggi si respira un’atmosfera che riflette le idee espresse nel manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’universo, firmato da Giacomo Balla e Fortunato Depero nel 1915. Nell’universo balliano convivono funzionalità ed estetica creando un connubio nuovo e vitale: l’Arte investe tutto e gli oggetti ideati e costruiti per l’uso quotidiano, tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, posacenere, piatti, piastrelle, seppur poveri nei materiali, sono ricchissimi nella vena creativa e rendono l’appartamento un luogo magico di metamorfosi.

Casa Balla, salotto intellettuale per molte personalità dell’arte e della cultura, ha chiuso le sue porte negli anni novanta con la scomparsa delle signorine Balla. Dichiarata di interesse culturale dal Ministero della Cultura nel 2004, solo oggi grazie a un lungo e attento lavoro di ricognizione, studio e messa in sicurezza dei beni curato dal MAXXI e dalla Soprintendenza Speciale di Roma in collaborazione con gli eredi è stato possibile allestire la casa con i lavori del Maestro e delle sue figlie e renderla finalmente fruibile al pubblico restituendone l’anima di fucina creativa.