Che succede quando un capolavoro di Giuseppe Verdi si spoglia della sua aria aristocratica e si ritrova a parlare in romanesco, tra scenografi, elettricisti e tecnici di palco? Nasce un Rigoletto nuovo, ironico e metateatrale, nel quale la tragedia diventa commedia e l’opera si apre ai quartieri popolari: è il progetto Operai all’Opera, firmato da E45, che riporta Verdi nei teatri di periferia con tutta la forza contagiosa del pop.
Operai all’Opera, dal cortile al palcoscenico: un Rigoletto di Verdi “operaio”
Dopo il successo della scorsa estate, Operai all’Opera – Rigolettoapproda per la prima volta al chiuso: il 10 novembre allo Spazio Diamante di via Prenestina (ore 18:00 e 21:00) e il 17 novembre al Teatro Garbatella (ore 21:00).
L’idea di Fabio Morgan è semplice ma rivoluzionaria: portare l’opera lirica fuori dai suoi spazi elitari e dentro i teatri della città, trasformandola in un’esperienza collettiva, popolare e autoironica.
In questa versione, il Duca di Mantova lascia il posto ai lavoratori del dietro le quinte – attrezzisti, figuranti, scenografi – che sognano di diventare protagonisti dell’opera. Il linguaggio “alto” dell’Ottocento si piega così al vernacolo romano, regalando al pubblico un Verdi autentico e irresistibilmente vicino.
In scena troviamo Ilario Crudetti, Diego Migeni, Francesca Pausilli, Gioele Rotini, Emiliano Morana e Matteo Cirillo, che insieme a Fabio Morgan hanno riscritto il testo intrecciando musica e comicità.
L’ensemble diretto dal maestro Giordano Maselli accompagna le voci dei baritoni, tenori e soprani con un organico completo di fiati, archi e percussioni, in equilibrio tra professionalità e improvvisazione.
Operai all’Opera non deride l’opera lirica, ma la celebra, restituendola al suo pubblico più autentico: quello che ride, applaude e si commuove come nei teatri di una volta.
Sostenuto dal Ministero della Cultura e vincitore dell’Avviso Roma Creativa 365, il progetto dimostra che la lirica può ancora essere popolare, vitale e urbana. E quando il Rigoletto parla romano, anche chi non ha mai messo piede all’opera finisce per canticchiare “La donna è mobile” sotto casa.
L’ingresso è gratuito su prenotazione obbligatoria via Eventbrite.
Photo Credits: Emidio Vallorani \ Ufficio Stampa HF4