‘Quando la banda passò’ è un rito collettivo tra bande, versi e memoria: il 25 maggio Villa Torlonia diventa scena viva e sonora.
Il 25 maggio, nei giardini eleganti di Villa Torlonia, accade qualcosa di insolito e meraviglioso: una banda suona, ma non è solo musica. È un corteo di memoria, di versi, di voci che vengono da lontano, dai borghi dell’Alta Tuscia, e arrivano fin qui per raccontarci – con strumenti, parole e corpo – chi siamo e da dove veniamo. Si chiama “Quando la banda passò…” ed è molto più di un concerto o di un reading: è un rito collettivo che mescola poesia rurale e slam poetry, repertori di bande popolari e sonorità contemporanee.
Quando la banda passò, da Trevinano a Villa Torlonia
Curato da Oscar Pizzo e Paolo Dalla Sega, l’evento inaugura la stagione estiva di “Il Parco dei Poeti – Spazio in versi”, in collaborazione con il Teatro di Roma. Sul palco, insieme a musicisti e poeti delle bande dell’Alta Tuscia, saliranno quattro protagonisti della scena artistica italiana: Oscar Pizzo, compositore e direttore artistico dell’Auditorium Parco della Musica; Massimo Sigillò Massara, fondatore dei SeiOttavi; la performer Eleonora Fisco e Lorenzo Maragoni, campione mondiale di poetry slam.
Il progetto nasce nel borgo di Trevinano, un angolo remoto tra Lazio, Umbria e Toscana, dove è attivo TRW – Trevinano RI-Wind, un piano di rigenerazione culturale che intreccia memoria e sperimentazione. Da lì è partito un viaggio fatto di laboratori, scritture condivise, prove musicali, incontri: la banda e la poesia sono diventate strumenti di comunità, specchi del presente e della tradizione.
E così, il 25 maggio, alle 16:30, il pubblico potrà assistere – a ingresso libero – a un evento che ha il sapore di una festa e l’intensità di un rito. Le marce di paese si fonderanno con versi scritti dagli abitanti, i racconti familiari prenderanno la forma della parola poetica, e il suono della banda si farà colonna sonora di un’Italia minore che si riaccende.
Il titolo, “Quando la banda passò…”, è una citazione dalla celebre canzone di Chico Buarque resa immortale da Mina. Ma qui la banda non è solo una metafora romantica: è una soglia sonora, un passaggio tra passato e presente, tra paesaggio e immaginazione, tra comunità e futuro.
Per chi ama la musica, la poesia, i piccoli borghi e le grandi storie collettive, Villa Torlonia sarà il luogo giusto per ascoltare e farsi attraversare. Perché questa volta, davvero, la banda suona per tutti.
Foto via Trevinano Rewind