Pennelli, tavolozze e compasso: la particolare fontana di Via Margutta che devi vedere

Avete mai sentito parlare di Via Margutta? E’ una delle zone più belle di Roma, caratterizzata dalla presenza di opere artistiche e nello specifico da una particolare fontana che lascia tutti a bocca aperta. Un maestoso monumento che almeno una volta nella vita bisogna vedere per ammirarne la meraviglia.

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Via Margutta, tutti i dettagli sulla fontana

È stata chiamata Fontana delle arti e risale al 1927, quando l’architetto romano Pietro Lombardi, che progettò diverse fontane rionali nella Capitale, la realizzò. Il monumento è in marmo ed è composta da una serie di simboli e oggetti che rimandano all figura dell’autore e alla sua incredibile creatività.

La base è costituita da due grandi cavalletti con sgabelli, tra i due c’è un compasso. Impossibile non fare caso alle due maestose maschere, che riprendono le classiche fattezze di quelle dell’antica tradizione teatrale, esse poggiano sui due supporti. Dalle loro bocche esce l’acqua. Una sorride e l’atra sembra arrabbiata, il loro legame rappresenta la complessità e i moti dell’animo dell’artista al momento dell’atto e dell’ispirazione.

Una volta notate le sue facce, si giunge ad altri elementi come la scritta ROMA con l’anno di produzione dell’opera in cifre romane ed un secchiello pieno di pennelli le fa da cornice. Per finire, vi è la scritta SPQR.

Fontana delle arti

Altri particolari sulla via

Via Margutta si trova nel rione Campo Marzio ed è una strada parallela di via del Babuino, che collega piazza del Popolo a piazza di Spagna. È una delle zone più gettonate dagli artisti, per non parlare dei registi che la scelsero per molti film ambientati a Roma. Vacanza romane fu soltanto l’inizio di una fase ricca di grandi successi per la via. Personaggi come il regista Federico Fellini, le attrici Giulietta Masina ed Anna Magnani, il pittore Giorgio de Chirico, lo scultore Nicola Rubino e la pittrice Novella Parigini e tanti altri ancora la presero in considerazione per le proprie opere. Agli inizi del Novecento i pittori Augusto Mussini e Gregorio Maltzeff vi soggiornarono.

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