Roma dice addio alle zone urbanistiche e riscopre quartieri e rioni: una nuova mappa per restituire identità e partecipazione ai cittadini.

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La mappa cittadina di Roma cambia volto. Dopo quasi cinquant’anni, la Capitale dice addio alle zone urbanistiche introdotte nel 1977 e riscopre la sua anima più autentica: quella dei quartieri e dei rioni. La nuova mappa urbana, appena presentata al MAXXI, promette infatti di restituire alla città identità, storia e partecipazione ai cittadini, trasformando la geografia della città in un racconto condiviso. Ma cosa cambia davvero? E quali mutamenti porterà questo nuovo assetto?

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La nuova mappa per una Roma più leggibile e partecipata

Il nuovo assetto prevede 327 quartieri, 22 rioni storici e 104 zone funzionali dedicate a parchi, aree industriali e servizi. Si tratta di un progetto che va oltre la cartografia: Roma viene letta come una città policentrica, fatta di comunità vive e identità in evoluzione. Frutto della collaborazione tra Roma Capitale, le università romane, l’Istat e l’Ufficio Giubileo delle Persone, la mappa diventa così uno strumento dinamico di analisi urbana, capace di raccontare le trasformazioni sociali e territoriali della metropoli.

L’innovazione più importante, in questa nuova operazione, è dovuta al coinvolgimento e alla partecipazione diretta dei romani. Fino al 15 gennaio 2026, attraverso la sezione “Partecipa” del portale istituzionale, i cittadini della Capitale potranno inviare commenti e suggerimenti per aggiornare la mappa. Sul sito GeoRoma, le nuove mappe interattive consentono inoltre di esplorare anche i dati su popolazione, età, istruzione e lavoro, rendendo la città più trasparente e accessibile.

Con questa operazione possiamo dire che Roma non mira solo a ridisegnare solo i suoi confini e la sua configurazione, ma anche il modo stesso di guardarsi allo specchio: una Capitale che si rigenera partendo dalle persone e dalle loro storie. E che così recupera appieno la sua anima più autentica.

Photo Credits: @Shutterstock