A Roma esiste un giardino segreto all’ottavo piano, tra ulivi, tramonti e sapori autentici. Scopri L’Uliveto Roof Garden.
Se sei alla ricerca di un rifugio sospeso nel tempo, sappi che a Roma c’è un luogo che fa esattamente al caso tuo. E no, non c’è bisogno di attraversare colline né di varcare i cancelli di qualche villa nobiliare: basta prendere un ascensore e salire fino all’ottavo piano dell’Hotel Diana, a due passi dalla stazione Termini. È lì che si apre infatti L’Uliveto Roof Garden, una terrazza che porta il profumo della macchia mediterranea, punteggiata dagli ulivi e che rappresenta un angolo di quiete. Un paradiso nel quale il tempo sembra rallentare ed è possibile contemplare la città dall’alto, come in un piano sequenza della “Grande Bellezza”.
Un giardino segreto nel cielo di Roma: L’Uliveto Roof Garden
Era il 1996 quando la proprietà dell’Hotel Diana prese la decisione di trasformare il tetto dell’albergo in un giardino “diverso” da tutti gli altri. E quindi di creare qualcosa di diverso da una semplice terrazza panoramica. Nacque così un vero uliveto, dove continuano ad esserci quegli alberi piantati 29 anni fa e che vengono curati ogni giorno da un giardiniere dedicato, che si occupa di uno spazio verde che comprende anche altre piante mediterranee come agrumi, rosmarino, lavanda e fiori stagionali.
A partire dal 2019, questo spazio ha maturato una sua propria identità, guadagnandosi un logo tutto suo: una palla stilizzata e le foglie d’ulivo, simbolo di accoglienza, pace e radicamento. Ma anche di quella che è a tutti gli effetti una vera e propria oasi verde a due passi da Roma Termini.
Una storia che parla da quattro generazione
A parlare è la storia della Famiglia De Angelis, che da quattro generazioni e da più di 85 anni cura e accoglie i visitatori di tutto il mondo nel loro storico Hotel Diana. Fondato nel 1939 dal visionario Benedetto De Angelis, l’albergo prosegue oggi la sua tradizione con la terza e quarta generazione familiare.
Caterina, Stefania e Carlo hanno raccolto il testimone dal padre Enrico, mentre le giovani Marta e Cecilia si fanno portatrici di nuova energia e di una visione familiare che punta sul calore dell’ospitalità. Specie in un’epoca in cui tanti hotel indipendenti hanno lasciato spazio alle grandi catene e ad una standardizzazione priva di unicità, qui è possibile ritrovare quell’atmosfera che si vive solo in una famiglia affiatata.
Nel 2018 è arrivato anche un giovane chef romano, Alessandro Pinca. Cresciuto tra i Castelli e Testaccio, appassionato di prodotti laziali e cucina verace del territorio, all’L’Uliveto ha trovato un terreno fertile – letteralmente – per la sua idea di ristorazione. E ha deciso di impiantarvi le sue radici, accompagnando ogni piatto con l’olio extravergine di oliva ‘Essenza’ che produce lui stesso nella sua piccola azienda, “Tradizione Terra” a Palombara Sabina.
La filosofia del menu: i piatti sono come i figli
Per lo chef Pinca, ogni piatto ha una storia e una personalità. “Non so scegliere il mio preferito: sono tutti come figli”, rivela. E in effetti ogni voce del menu ha un nome proprio, evocativo e poetico: dalla Passeggiata sul lungomare (crudo di gambero rosso, burrata affumicata e mela Smith) a Er Mangozzo, un maritozzo dolce con crema al mango e panna montata.
Anche nei primi piatti si assapora il territorio: le orecchiette Sapori del Sud, con pesto di capperi e olive, datterino giallo e polvere di tarallo, sono una carezza che sa di vacanze in Puglia.
Tre i percorsi degustazione: Radici racconta l’origine dello chef e dei suoi sapori d’infanzia, come nel carpaccio di manzo Marango (un incrocio tra Angus e Maremmana, allevato nel viterbese), lavorato artigianalmente per dieci giorni; Contrasti è un gioco raffinato di abbinamenti audaci, tra carne e pesce; Naturae è una proposta vegetariana completa, in cui ogni piatto è frutto di ricerca e rispetto per la materia prima. Emblematico è il piatto Roma-Milano andata e ritorno: una costoletta vegana di verdure che omaggia la tradizione lombarda con creatività tutta romana.
L’esperienza di L’Uliveto Roof Garden
L’Uliveto Roof Garden non è solo ristorante. Ogni sera, dalle 18 alle 20, la terrazza si trasforma in un salotto all’aperto dove è possibile sorseggiare un cocktail accompagnato da taralli e chips fatti in casa, oppure si può optare per l’happy hour con 5 assaggi d’autore firmati dallo chef. Frittini, hummus, pinse, gamberi fritti: ogni sera una sorpresa diversa.
E grazie all’impegno e al tanto lavoro di Caterina De Angelis, storica dell’arte prestata all’ospitalità, il Roof è diventato anche un luogo del cuore per eventi privati: feste di laurea, compleanni, matrimoni intimi ma dal cuore grande, con vista su San Pietro e le Terme di Diocleziano.
In un’epoca in cui l’omologazione minaccia l’identità dei luoghi, L’Uliveto Roof Garden è la risposta gentile e luminosa di chi crede ancora nella bellezza, nella cura e nell’arte dell’accoglienza.
Photo Credits @Annarita Canalella