L’Hip Hop verso l’Unesco: due giornate a Roma per discutere la candidatura

Dal Bronx alle periferie romane: l’Hip Hop compie più di 50 anni e oggi si propone come candidato a diventare patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Per aprire il dibattito, il 17 e 18 ottobre si terranno due giornate di incontri, laboratori e jam session nel quadrante est della Capitale, promosse da Hip Hop Cinefest e Hip Hop Protection, con il supporto dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros. L’ingresso è gratuito.

Il programma parte venerdì 17 ottobre (17.00-20.00) alla Casa della Cultura e dello Sport “Silvio Di Francia” con dialoghi sulle quattro discipline dell’Hip Hop – MCing, Breaking, DJing e Writing – che raccontano storia, linguaggi e attualità di un movimento nato come espressione delle comunità afroamericane e latinoamericane negli anni ‘70.

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Sabato 18 ottobre, invece, si comincia al Giardino Liberato della Certosa (10.00-12.00) con un workshop pratico, seguito nel pomeriggio (17.00-20.00, Aula Studio Tor Pignattara) da una sessione conclusiva che vedrà antropologi, esperti UNESCO e istituzioni locali discutere il percorso di candidatura dell’Hip Hop come patrimonio culturale immateriale.

L’obiettivo dell’iniziativa è creare un ponte tra comunità artistiche, mondo accademico e istituzioni, valorizzando l’Hip Hop non solo come fenomeno musicale globale, ma anche come strumento educativo e sociale capace di inclusione e innovazione. L’evento si inserisce nel più ampio programma del “Giubileo dei Margini”, portando l’attenzione sulle periferie come laboratori culturali vivi e dinamici.

Roma diventa così palco di una riflessione sul valore culturale dell’Hip Hop, un genere nato ai margini che oggi ambisce a un riconoscimento internazionale che ne celebri la storia e la forza comunitaria.