Il MACRO riapre e celebra Roma: il 12, 13 e 14 dicembre l’ingresso sarà gratuito

Dall’11 dicembre 2025, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma riapre le sue porte al pubblico con una stagione espositiva tutta dedicata alla Capitale, alla sua scena artistica e alle energie creative che la attraversano. Un ritorno atteso che si trasforma in una vera e propria festa: venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 dicembre l’ingresso al museo sarà gratuito, così come a tutte le attività – mostre, cinema e incontri – per permettere a tutti di vivere il nuovo corso del MACRO e scoprire le novità pensate dalla direttrice artistica Cristiana Perrella.

La riapertura segna un momento di rinascita per il museo, che dopo mesi di preparazione e restauro degli spazi si propone come luogo aperto, accessibile e culturalmente vitale. Il palinsesto della nuova stagione, che si estenderà fino ad aprile 2026, intreccia arte, musica, urbanistica, cinema e performance, raccontando Roma come un laboratorio creativo in continuo divenire.

Oltre alle esposizioni, il MACRO inaugura il suo nuovo cinema permanente, riapre il bar e il ristorante Materia, completamente rinnovato, e prepara la futura riapertura della biblioteca. Il museo diventa così un punto di incontro quotidiano per cittadini e visitatori, un luogo dove arte e comunità si intrecciano.

Quattro mostre per raccontare Roma

La riapertura del MACRO si celebra con quattro mostre che inaugurano simultaneamente l’11 dicembre:

UNAROMA, a cura di Cristiana Perrella e Luca Lo Pinto, restituisce un’immagine della scena artistica romana attraverso le opere di oltre 70 artisti. La mostra si sviluppa in tre tempi – Set, Live e Off – tra installazioni, interventi dal vivo, concerti e laboratori, e propone un dialogo continuo tra spazi museali e realtà culturali indipendenti. Durante il weekend inaugurale, sabato 13 dicembre alle ore 16.00, l’evento UNAROMA Flashback ripercorrerà la scena artistica romana dagli anni ’80 a oggi, con la partecipazione di importanti voci del panorama culturale e accademico.

One Day You’ll Understand. 25 anni da Dissonanze, sempre a cura di Perrella, celebra il festival Dissonanze (2000-2010) e il suo ruolo nella musica elettronica e nella cultura digitale a Roma. La mostra esplora archivi visivi e sonori per raccontare lo spirito pionieristico del festival.

Jonathas de Andrade. Sorelle senza nome racconta la storia di una comunità di suore brasiliane trasferitesi a Roma negli anni ’60, intrecciando spiritualità, impegno politico e azione sociale. Il video dell’artista brasiliano, commissionato da Conciliazione 5, esplora temi di libertà e resistenza attraverso materiali d’archivio e testimonianze dirette.

Abitare le rovine del presente, a cura di Giulia Fiocca e Lorenzo Romito (Stalker), riflette sui processi di rigenerazione urbana a Roma, mettendo in dialogo esperienze cittadine e strategie di adattamento sociale ed ecologico. La mostra propone pratiche di riuso e resilienza che raccontano la città come un organismo in continua trasformazione.

Il cinema del MACRO e la programmazione gratuita

In occasione della riapertura, il MACRO inaugura la sua nuova sala cinematografica, con un ricco palinsesto di proiezioni e incontri. La prima rassegna, Cine-città, a cura di Sergio Sozzo e Sara Pirone in collaborazione con il CSC-Cineteca Nazionale, sarà dedicata alla scena cinematografica romana e ai giovani autori e autrici che ne stanno ridefinendo i linguaggi. Ogni venerdì sarà possibile incontrare registe e registi emergenti, mentre la domenica mattina saranno proposti film sulla città, introdotti da registi italiani e internazionali. La programmazione del cinema resterà gratuita fino al 4 gennaio 2026.

Un museo aperto alla città

Il MACRO conferma così la sua vocazione di museo cittadino e internazionale, uno spazio sperimentale e inclusivo dove le arti si incontrano e contaminano, e dove la comunità culturale di Roma può riconoscersi e rigenerarsi. Sotto la guida di Cristiana Perrella, il museo apre una nuova fase del proprio percorso, fondato sul dialogo con la città e sulla capacità di trasformare le sue energie creative in visioni condivise.