Non chiediamoci chi succederà a Papa Francesco. Chiediamoci chi succederà a Pietro.

Nel tempo di attesa che precede un Conclave, è facile cadere nella domanda più ovvia e giornalisticamente attraente: “Chi succederà a Papa Francesco?” Ma questa formulazione, per quanto comprensibile, rischia di sviare il senso più profondo di quanto sta per accadere. Perché, secondo la fede cattolica, il Conclave non serve semplicemente a trovare un “nuovo papa”, ma un successore di Pietro.

La differenza non è solo teologica, ma anche ecclesiale e storica. Il Papa è, prima di tutto, il Vescovo di Roma. È a Roma che, secondo la tradizione, l’apostolo Pietro visse, predicò e subì il martirio, ed è su quella testimonianza che si fonda la Chiesa romana. Quando si elegge un nuovo Papa, si elegge dunque un nuovo Vescovo di Roma, chiamato a raccogliere l’eredità di Pietro e a continuare la sua missione di guida della Chiesa universale.

Gesù, nel Vangelo, disse a Simone: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. Pietro — la “roccia” — non è stato semplicemente il leader di una comunità, ma il fondamento visibile della Chiesa nascente. Da allora, ogni Vescovo di Roma è considerato suo successore diretto, e in questa continuità vive il senso del papato.

Dunque, quando muore un Papa, non si cerca un successore “di Francesco” — come se si trattasse del capo di un’organizzazione da sostituire — ma si cerca chi sarà chiamato a sedere sulla cattedra di Pietro. È una chiamata, non una semplice elezione. Il Papa, infatti, non è solo un leader spirituale: è anche il Vicario di Cristo, il rappresentante di Cristo sulla terra, nella guida della Chiesa cattolica.

Questa prospettiva cambia tutto. Non si tratta di individuare un “profilo ideale” come in una selezione di personale, ma di discernere chi, nel cuore e nella fede della Chiesa, può essere oggi “Pietro” per il mondo. E se ci si chiede “chi sarà il prossimo Papa”, la risposta più vera resta un’altra domanda, più profonda: “Chi potrà portare oggi il peso delle chiavi del Regno?”

Solo così si può comprendere la portata spirituale del Conclave, che inizierà il 7 maggio: un evento che non riguarda solo la Chiesa, ma la storia stessa dell’umanità.