Tutti gli eventi per ricordare e riscoprire il lavoro artistico di Guido Aloise
Di Maria Cristina Cadolini
Cosenza. Ai cento anni della nascita Cosenza rende omaggio all’artista Guido Aloise di Fiumefreddo Bruzio, con due importati appuntamenti.
Il comune di Cosenza, Giovedì 15 maggio 2025 ore 17:30 presso Aula consiliare di Palazzo dei Bruzi, riconoscerà come eccellenza calabrese il lavoro del Maestro Guido Aloise alla presenza della vicesindaca di Cosenza Maria Locanto e del vicesindaco di Fiumefreddo Bruzio Vincenzo Aloise, con interventi del Presidente Commissione Sport e Cultura del comune di Cosenza Mimmo Frammartino, del direttore del Museo Diocesano di Cosenza Don Salvatore Fuscaldo e del Senatore Paolo Naccarato, alla presenza della figlia dell’artista Dott.ssa Francesca Aloise
Il Museo Diocesano Sabato 17 Maggio 2025 ore 10:30 Museo Diocesano di Cosenza al SALONE DEGLI STEMMI ricorderà la figura artistica di Guido Aloise alla presenza di Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Checchinato Arcivescovo di Cosenza – Bisignano con interventi del direttore del Museo Diocesano di Cosenza Don Salvatore Fuscaldo, della direttrice della Galleria Nazionale di Cosenza e della Storica dell’Arte Dott.ssa Francesca Aloise.
In occasione dell’evento un opera del Maestro Guido Aloise verrà donata alla collezione permanente del Museo Diocesano.
A Roma:
Inaugurazione Mostra “Guido Aloise, cento anni dalla nascita” Galleria della Biblioteca Angelica, via Sant’ Agostino 11 , ROMA , a cura della Dott.ssa Francesca Aloise – 10 Giugno 2025
Per ricordare e riscoprire il lavoro del Maestro Guido Aloise è con rinnovato piacere che ripercorriamo qui il suo percorso artistico. Aloise nasce a Fiumefreddo Bruzio, in provincia di Cosenza, oggi uno dei Borghi piu belli di Italia e arriva a Roma nel 1939 dove inizia a frequentare con profitto l’Accademia di Belle Arti.
La sua formazione artistica accademica verrà interrotta dall’incalzare degli eventi bellici, ma la sua necessità di esprimersi attraverso la pittura lo accompagnerà per tutta la vita.
Già dal 1950 espone le sue opere in prestigiose mostre collettive, come quelle in Via Margutta e alla Primavera Romana Trinità dei Monti, e raggiunge riguardevoli Primi Premi in noti concorsi artistici del tempo. Riscuotendo consensi di pubblico e critica, dagli anni ’60 continua ad esporre fortunate mostre personali, in Italia e all’estero.
Il contesto artistico e sociale che si andava delineando in quegli anni si inseriva nel fermento culturale di quell’epoca, tra gli anni 60 e 70 nel novecento. A Roma era forte la presenza e l’attenzione prestata alle Avanguardie, alle Performance e all’arte Arte Concettuale; Erano quelli gli anni della contestazione, i cui cambiamenti socio-culturali cambiavano ed evolvevano con e nel linguaggio dell’arte. In quegli anni Aloise rimase invece fedele a se stesso, mantenendo una propria autentica ispirazione. Nella Biografia redatta dalla figlia, la storica dell’arte Francesca Aloise, si legge di lui:
“Non segue le mode, non è un radical chic, non frequenta gli ambienti che contano o che fanno artista di denuncia, non si droga, non sperimenta estremi strumenti. Segue la tradizione del saper disegnare, e questo lo rende non appetibile dalla critica contemporanea. Collocare, quindi, Guido Aloise in un contesto storico-artistico è difficile, perché per quanto già detto e per l’indole solitaria, per la poca diplomazia, per l’odio verso il compromesso e per la scarsissima propensione al sodalizio politico, si rende una figura errante e non allineata. Caratteristiche queste poco desiderabili nella Roma intellettuale di quel periodo, dove “pittura figurativa” significava o decorazione o pittura politica e di propaganda.”
La poetica di Guido si svilupperà negli anni in simbologie e in eroi malinconici; frequente è il riferimento alla sua terra di origine nel suo immaginario onirico. Importanti sono i suoi primi lavori che riflettono forti turbamenti e importanti temi sociali e tragici di quel periodo. A questi lavori dal forte impatto emotivo si affiancano le rappresentazioni dedicate ai Cavalli, animali sempre indomiti, dove il movimento è rappresentato sempre con raffinata eleganza. Di tutti i suoi soggetti l’artista cattura un momento sospeso tra potenza e instabilità, per esempio dando vita scene dominata dal movimento vorticoso del cavallo e del cavaliere, scomposta e quasi assorbita dal flusso energetico della composizione. Il tratto è fluido, denso di vibrazioni: il cavallo, simbolo di forza primordiale, è rappresentato con una materia pittorica che ne evidenzia la tensione dinamica. Per l’artista il cavallo diventa metafora dell’impulso, della lotta tra l’istinto e il controllo. Il cavaliere, spesso fuori fuoco appare in bilico tra dominio e abbandono, tra forza e fragilità. Le curve e gli archi che avvolgono la scena sembrano scie d’aria o energia, rendendo tangibile il movimento che anima l’intero spazio pittorico.
L’utilizzo di colori dai toni terrosi contribuisce a creare una dimensione onirica, quasi irreale, in cui le figure sembrano emergere e dissolversi allo stesso tempo. L’elemento distintivo di queste opere è il gesto pittorico stesso, che non si limita a descrivere, ma interpreta la scena attraverso una sensibilità emotiva. Si può leggere in tutti i soggetti delle sue opere una riflessione sulla condizione umana: l’uomo che cerca di cavalcare le forze della vita, sapendo di non poterle mai del tutto dominare.
Il suo, quindi, è stato un percorso fuori dagli schemi del contesto storico, sempre fedele alle proprie ispirazioni e indifferente alle mode delle avanguardie e dell’arte contemporanea, cui ha sempre opposto una onirica e personale visione del mondo. Nei suoi lavori si compie una perizia figurativa e cromatica che conferisce forza alla sua pittura; Guido Aloise ci conduce in luoghi onirici e metafisici, a volte sottesi di un velo di inquieta malinconia e su uno sfondo di nostalgica assenza. Uno stile riconoscibile, di forte tensione emotiva, tra onirico e figurativo, dove note di espressionismo e metafisica inflatano i suoi lavori. lo studio applicato dall’artista verso la figura umana, la tensione verso i valori estetici e tecnici, la ricerca di comunicare simboli e simbologie esprimendosi con uno stile assolutamente personale conferiscono alla pittura di Guido Aloise una forte forza emotiva e un indubbio interesse e valore.
Nella sua arte, che si è trovata coetanea, avulsa e in qualche modo emarginata tra le Avanguardie degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, oggi si può scorgere l’anticipazione di una riflessione che andrà poi maturando e in parte affermandosi negli anni ottanta del 900, in quel movimento artistico della Transavanguardia. Pur non essendo una vera e propria corrente, l’affermarsi di questo movimento artistico comportò il ritorno ad una pittura figurativa ed ad un nuovo tipo di espressionismo. Questa modalità artistica contribuì in qualche modo alla riscoperta della tecnica pittorica e del figurativismo dopo un periodo che aveva vissuto il dominio artistico dell’idea e del concetto, ma dove gli artisti tutti manterranno un proprio carattere. Purtroppo la figura di Guido Aloise venne a mancare prematuramente proprio a metà degli anni ottanta, lasciando una testimonianza di un arte e di un pensiero autentico, mai incline a compromessi culturali e artistici.
Giovedì 15 maggio 2025 ore 17:30 Aula consiliare di Palazzo dei Bruzi – Comune di Cosenza
Sabato 17 Maggio 2025 ore 10:30 Museo Diocesano di Cosenza – SALONE DEGLI STEMMI
Sito web dedicato all’artista
https://www.guidoaloise.org/