Impressionisti, esponenti della Scuola di Parigi e grandi nomi del XX secolo in mostra alla GNAMC: c’è anche Andrea Lelario

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Nel cuore del quartiere Flaminio, affacciata su Viale delle Belle Arti e immersa nella cornice storica e naturale di Villa Borghese, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (GNAMC) è molto più di un museo: è un crocevia di culture, linguaggi, epoche, tensioni estetiche. Dal 1883, la GNAMC accoglie, custodisce e racconta l’evoluzione dell’arte italiana e internazionale tra XIX e XXI secolo, offrendo un viaggio potente e variegato tra modernità e contemporaneità.

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Con oltre 20.000 opere, tra dipinti, disegni, sculture, installazioni e video, la Galleria è un luogo vivo, che unisce passato e presente in un continuo dialogo tra le avanguardie storiche e le nuove sperimentazioni. Non è raro, infatti, passare da una sala in cui brillano le luci vibranti dell’Impressionismo francese a un ambiente che indaga le inquietudini dell’identità contemporanea.

I maestri dell’arte moderna: Monet, Klimt, Van Gogh, Boldini, Balla

A rendere unica la GNAMC è soprattutto la presenza di alcuni dei più grandi nomi della pittura europea. Non serve viaggiare fino a Parigi o Vienna per ammirare opere iconiche: a Roma si possono incontrare veri e propri capolavori firmati da Monet, Cézanne, Courbet. Accanto a loro, troviamo anche Gustav Klimt, presente con “Le tre età della donna”, uno dei simboli della collezione, opera potente che unisce sensualità, maternità e destino in un abbraccio di oro e mistero. E poi Vincent van Gogh, con opere che parlano direttamente al cuore, tra pennellate dense e colori carichi di emozione.

Il percorso si arricchisce con la pittura elegante e malinconica di Giovanni Boldini, il dinamismo astratto di Giacomo Balla, il realismo lirico di Antonio Mancini, la materia febbrile di Medardo Rosso e il cromatismo visionario di Gino Severini. La GNAMC, in questo senso, è uno specchio affascinante delle tensioni che hanno animato l’arte tra Ottocento e Novecento, dalla Scapigliatura all’Astrattismo, dal Futurismo all’Informale.

Alla GNAMC Andrea Lelario in mostra dal 17 giugno 2025

In perfetta sintonia con la vocazione della Galleria a ospitare il pensiero artistico nelle sue declinazioni più profonde, dal 17 giugno al 21 settembre 2025, si apre la mostra “Un racconto lungo un viaggio” di Andrea Lelario, a cura di Nicoletta Provenzano. Un’esposizione raffinata e introspettiva che intreccia grafite, incisione, disegno e fotoincisione per costruire un itinerario simbolico attraverso il paesaggio dell’inconscio, della memoria e dell’immaginazione.

Lelario, artista romano classe 1965, propone un viaggio poetico fatto di segni, tracce e visioni. Al centro della mostra due modellini di treni Frecciarossa in scala 1:87, che non sono solo oggetti, ma simboli: alter ego dell’anima in movimento, evocano la sospensione tra luoghi e identità, tra sogno e tempo. I treni attraversano paesaggi mentali disseminati di filamenti e mappe cosmiche, tracciando una geografia psichica sospesa tra il reale e l’immaginario.

Tre taccuini di viaggio, con disegni a penna, compongono poi il cuore intimo della mostra: piccoli universi in miniatura dove il microcosmo del pensiero inconscio si intreccia con il macrocosmo dell’universo. In queste pagine minuziose, Lelario racconta la dimensione del “diario visivo”, in cui ogni tratto è una rivelazione, un enigma sussurrato dalla carta.

Il percorso espositivo dialoga con gli studi junghiani sugli archetipi, l’iconografia del Grand Tour, e suggestioni cosmologiche che evocano l’origine delle cose, la loro dissoluzione, e l’eterna germinazione simbolica. È un’arte fatta di silenzio e profondità, che non urla ma sussurra, non dichiara ma invita.

La GNAMC oggi: uno spazio aperto al pensiero

La mostra di Lelario è solo l’ultima testimonianza della missione culturale della GNAMC: essere uno spazio plurale, dove convivono il linguaggio dei grandi maestri e la voce delle nuove sensibilità. La Galleria Nazionale non è un museo da visitare una volta sola, ma un luogo da attraversare più volte, da riscoprire, da vivere come si vive un paesaggio interiore.

Per chi cerca la bellezza, la complessità e il mistero dell’arte, Roma non smette mai di sorprendere. E la Galleria Nazionale è uno dei suoi cuori più pulsanti.

Foto: Shutterstock/Ufficio Stampa