Altro che carne! La dieta tipica dei gladiatori era costituita da legumi, orzo ed un particolare “integratore” per recuperare le forze

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I gladiatori erano vegetariani, arriva la conferma

Lo stereotipo del gladiatore tutto muscoli come Russell Crowe nel celebre film di Ridley Scott del 2000 è oramai superato, a giudicare dai risultati derivanti da una ricerca condotta da un gruppo di medici antropologi della Medical University di Vienna su una tomba di Efeso (in Turchia) di circa 2000 anni fa da cui è emerso che i gladiatori erano prettamente vegetariani.

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All’interno – apprendiamo su Atlas Obscura – sono stati rinvenuti i resti di 67 corpi di cui 22 lottatori: sono stati sottoposti ad esame isotopico, grazie al quale sono emersi dettagli interessanti sulla loro composizione fisica e il loro regime alimentare. Altro che Adoni dagli addominali scolpiti e i muscoli torniti, i gladiatori erano per lo più “omini de sostanza“, che tradotto in italiano significa che avevano un po’ di pancetta.

I gladiatori erano vegetariani: la particolare dieta

Ebbene l’energia per combattere ore e ore incessantemente la traevano per lo più da legumi e cereali: d’altronde il grano venne introdotto in Europa solo molti secoli dopo e l’alimento che più si confaceva al loro mestiere era l’orzo tanto che venivano chiamati hordeani (da hordeum, orzo per l’appunto), insieme ai fagioli.

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La carne era pressoché assente dalle diete dei gladiatori non tanto per via delle condizioni di povertà in cui vivevano, ma perché risultava più efficace, al fine di vincere gli scontri, avere uno strato di grasso più morbido a mo’ di armatura piuttosto che degli invidiabili addominali: l’adipe sulla pancia attutiva infatti i colpi, i nervi erano meno esposti e le ferite che riportavano meno profonde.

I gladiatori e lo strano integratore vegetariano per recuperare le forze

Perché i gladiatori venivano raffigurati come uomini muscolosi, snelli e fisicamente attraenti è presto detto: anche nell’Antica Roma si usava Photoshop… O meglio si idealizzava la bellezza del soggetto fino a renderlo un corpo perfetto, che fosse un gladiatore o un filosofo.

Per recuperare le forze e ritrovare le energie dopo uno scontro, i lottatori erano soliti assumere una sorta di integratore alla cenere, ricco di stronzio e calcio, ricavato dalle piante: un tonico in grado di far dimenticare loro le fatiche delle battaglie in arena paragonabile – molto lontanamente – alle compresse a base di calcio e magnesio che assumiamo noi per combattere la spossatezza.