Riapre al pubblico la suggestiva Villa Bonaparte, a pochi passi da Porta Pia, un luogo segreto dove si è fatta la storia di Roma.

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Riapre al pubblico la suggestiva Villa Bonaparte, a pochi passi da Porta Pia, un luogo segreto dove si è fatta la storia di Roma.

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Riapertura al pubblico di Villa Bonaparte

A pochi passi da Porta Pia, immersi nella storia di Roma, in luogo che danza tra elementi neoclassici e barocchi, con giardini inglesi, decorazioni egizie e richiami concreti al femminismo. Stiamo parlando di Villa Bonaparte, un luogo segreto, nascosto in bella vista nel centro di Roma.

Oggi Villa Bonaparte è la sede dell’ambasciata francese presso lo Stato del Vaticano e, infatti, una visita nei suoi giardini e all’interno del suo palazzo richiama momenti importanti della storia francese in Italia.

Su prenotazione, adesso, è possibile effettuare questa visita. Gli orari di ingresso sono il martedì e il giovedì dalle 10:30 alle 12, al prezzo di 15 euro.

La storia della villa

La storia della villa affonda le radici al XVIII secolo, quando il cardinale Gonzaga nel 1749 acquistò il terreno, allora ben lontano esteticamente dalle bellezze di Villa Bonaparte. Il terreno apparteneva, infatti, alla famiglia Cacciaporci, proprietaria di una vigna e di un casino. Con il passaggio di proprietà alla famiglia Gonzaga, la villa comincia ad assumere le fattezze che oggi si possono ammirare.

Dopo il restauro degli ultimi anni, si è venuto a conoscenza della data esatta in cui sono stati effettuati i lavori (per l’appunto l’anno 1749), incisa sulla facciata laterale del palazzo. Il palazzo aveva una posizione estremamente strategica, per la sua vicinanza al Quirinale e Porta Pia e quindi al cuore pulsante della politica romana. Così il terreno abbandonato divenne sotto i Gonzaga una vera e propria villa, con giardini alla francese, un’architettura semplice palatiana, ma con richiami all’antico come testimoniano i capitelli delle colonne della villa chiaramente dell’epoca augustea.

Paolina Bonaparte

Dopo una tortuosa storia personale che riguardava rapporti complicati con il marito e suo fratello Napoleone, Paolina Bonaparte decide di acquistare la villa nel 1816, donandogli il suo personalissimo tocco estetico che rimane impresso anche a distanza di secoli. I giardini alla francese diventano alla inglese, con un’uccelliera e un’aranciera, ma anche l’introduzione della coltivazione dell’ananas.

Di tutte le impronte lasciate da Paolina Bonaparte nella villa, non si può non citare l’immagine del suo personale femminismo riflessa in quella che oggi è la camera che ospita i maggiori esponenti della politica francese.

In Paolina convivono lo spirito italiano, il gusto francese e la moda inglese, che si manifestano nelle stanze della villa in modo chiaro. Nella stanza citata sono presenti affreschi di Aspasia, Saffo, Teano e Corinna, donne che hanno segnato la storia della letteratura del mondo. Un omaggio ad un’altra donna del passato, in questo caso leggendaria, è presente nella camera che ha ospitato Charles De Gaulle in passato, in cui si trova un letto fatto su misura per l’altissimo ex presidente francese. L’immagine rappresenta Atalanta, eroina della mitologia greca dallo spirito indipendente.

La breccia di Porta Pia

Non siamo in errore se affermiamo che Villa Bonaparte è stata parte integrante della nostra storia. Stiamo parlando del 1870, quando lo Stato Pontificio si oppone ai soldati del neonato Stato Italiano per evitarne l’annessione. Ciò che in molti non sanno è che il punto esatto in cui è stata creata la breccia all’interno di Porta Pia, che ha permesso ai soldati di entrare ufficialmente dentro le mura di Roma, è proprio corrispondente con Villa Bonaparte.