Dispensa Stellata, Manuela Arcuri e Matilde Brandi in cucina contro lo spreco alimentare

Svuotare la dispensa con creatività, con un occhio al gusto e l’altro al riciclo alimentare: è questa la mission di Dispensa Stellata, format giunto alla settima edizione, che quest’anno nella storica location romana di Villa Brasini ha portato davanti ai fornelli Manuela Arcuri e Matilde Brandi, guidate dalla chef Luisanna Messeri e presentate dalla giornalista e speaker radiofonica Chiara Giallonardo.

Un evento organizzato dal Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP in vista della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare.

Chi l’ha detto che zampone e cotechino sono buoni solo a Natale? Anche oggi, a fine gennaio, queste vere e proprie eccellenze della cucina italiana sono un’ottima base di partenza per primi, secondi e contorni.

“Per il nostro Consorzio – dichiara il Presidente Paolo Ferrari – questo appuntamento è ancora una volta l’opportunità per ribadire un importante tema: quello del riutilizzo dei prodotti avanzati in dispensa dalle festività natalizie, come lo zampone e il cotechino Modena IGP. Queste due specialità, che nell’immaginario collettivo sono associate a uno specifico periodo dell’anno, come abbiamo appena visto, in realtà possono rappresentare uno spunto senza tempo della nostra tradizione”.

Lo ha confermato anche l’esperto: Lorenzo Traversetti, biologo nutrizionista, con il suo focus sulle proprietà e le caratteristiche di Zampone e Cotechino Modena IGP, aiutando a capire come abbinarli in modo sano e gustoso. Infine, in vista della Giornata nazionale per la prevenzione dello spreco alimentare, è intervenuto Luca Falasconi, responsabile scientifico e coordinatore nazionale di Waste Watcher Internationale, e della campagna Spreco Zero, docente di Politica Agraria dell’Università di Bologna – DISTAL. Falasconi svelerà gli ultimi dati sullo spreco alimentare.

Dispensa Stellata, un format che nasce dall’antispreco alimentare

I numeri dello spreco alimentare in Italia

Oggi lo spreco alimentare in Italia vale oltre 9,2 miliardi di euro solo per il cibo non consumato in casa che viene gettato e diventa rifiuto: una stima che sale a 15 miliardi se includiamo il costo dell’energia utilizzata per la produzione alimentare. Secondo i dati dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher / Spreco Zero, gli italiani buttano oltre mezzo chilo di cibo a settimana pro capite (675 grammi circa). Facendo i conti, tutto questo spreco costa ad ogni famiglia circa 360 euro all’anno, poco meno di 7 euro a settimana.

Alla luce di questi dati è stata presentata da Giandiego Gatta, deputato responsabile del dipartimento Pesca e acquacoltura di Forza Italia, una proposta di legge che prevede l’obbligatorietà della doggy bag per i ristoratori. L’obbiettivo è proprio quello di contribuire a contrastare lo spreco alimentare, uno dei goals fissati nell’Agenda Onu 2030.

In Italia nonostante gli sprechi in cucina oltre 2,6 milioni di persone faticano a nutrirsi regolarmente a causa dell’aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette e 5,6 milioni di individui (il 9,4% della popolazione) versano in condizione di povertà.

Tuttavia, sta crescendo la sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. In quasi otto case su dieci (77%), infatti, sono stati riciclati gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale, riutilizzati in cucina nei giorni immediatamente successivi oppure conservati in freezer (indagine Coldiretti/Ixè)