E’ stato montato sul tetto della Cappella Sistina uno degli oggetti più iconici e misteriosi del Conclave: il comignolo delle fumate. Alto poco meno di due metri, in rame brunito, sarà sotto gli occhi del mondo intero, pronto a diventare il “megafono silenzioso” con cui la Chiesa comunicherà se è stato eletto il nuovo Papa.
Iscriviti alla Newsletter Funweek Roma, è gratis! Ti suggeriremo gli eventi da non perdere a Roma, clicca qui>>
A installarlo sono stati i vigili del fuoco del Vaticano, saliti sulla parte sinistra dello spiovente della Sistina con i tradizionali elmi. L’operazione si è svolta sotto gli obiettivi delle telecamere e dei fotografi che stanno immortalando ogni dettaglio di questa tradizione carica di simbolismo.
Comignolo delle fumate, come funziona
Collegato a due antiche stufe in ghisa all’interno della Sistina – una per le schede, l’altra per i fumogeni – il comignolo sarà il canale visibile da piazza San Pietro attraverso cui verrà segnalato al mondo l’esito degli scrutini cardinalizi: fumata nera per nessun eletto, bianca per il nuovo Pontefice. Le stufe, già collaudate in decine di conclavi, sono collegate a una lunga canna fumaria dotata di resistenze elettriche e ventilazione per evitare errori di interpretazione, come avvenuto in passato.
La storia delle fumate è ricca di aneddoti. Nel conclave del 1958 si diffuse la voce che fosse stato eletto un altro Papa per via di una fumata ambigua. Nel 2005, quella che annunciava Benedetto XVI risultò inizialmente grigiastra. Per evitare fraintendimenti, dal 2013 si affianca alla fumata bianca il suono a distesa delle campane di San Pietro.
Curioso anche il fatto che esistesse un tempo una fumata gialla, usata solo per testare il corretto funzionamento delle stufe, oggi rimpiazzata da sistemi elettronici. I materiali utilizzati per generare i fumi sono precisi e codificati: per ottenere il nero si usano antracene, zolfo e perclorato di potassio; per il bianco, clorato di potassio, colofonia e lattosio.
Conto alla rovescia per il Conclave del 7 maggio
Il Conclave inizierà mercoledì 7 maggio. In mattinata verrà celebrata la Messa “Pro eligendo Pontifice”, poi nel pomeriggio i cardinali si chiuderanno nella Cappella Sistina per il primo scrutinio. Nei giorni successivi sono previste fino a quattro votazioni al giorno. L’elezione richiederà la maggioranza dei due terzi.
A presiedere l’assemblea sarà il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, mentre il cardinale Re, decano emerito, celebrerà la messa inaugurale. Intanto le congregazioni generali stanno definendo gli ultimi dettagli procedurali, mentre tra i cardinali si discute del futuro della Chiesa, della riforma, dei giovani, della trasparenza e della fede in un mondo che cambia.
Il cardinale vicario Baldo Reina ha ricordato che «non è tempo di tattiche o potere, ma di entrare nel sogno di Dio». Un sogno che, simbolicamente, passa anche da quel comignolo ora in fase di montaggio, da cui, presto, si alzerà il fumo più atteso del mondo.