Le speculazioni sulla successione a Papa Francesco stanno crescendo, nonostante il Vaticano abbia smentito che il Papa possa dare le dimissioni e rinunciare all’incarico (come fece il suo predecessore Benedetto XVI) però i problemi di salute del Pontefice non fanno ben sperare.

I cardinali sono più divisi che mai, rendendo questa possibile elezione papale una delle più imprevedibili della storia recente.

Attualmente, il Collegio è composto da 253 cardinali, ma solo 140 di essi, avendo meno di 80 anni, sono eleggibili per la votazione.

Tra i papabili, spiccano due figure italiane: il cardinale Pietro Parolin, 70 anni, Segretario di Stato Vaticano, noto per la sua esperienza diplomatica, e il cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e inviato speciale del Papa per la guerra in Ucraina.

Il processo di successione

Quando un papa muore o si dimette, si apre la fase del conclave, un’assemblea segreta in cui i cardinali eleggibili (quelli sotto gli 80 anni) si riuniscono nella Cappella Sistina per scegliere il successore. Durante questo processo, si formano alleanze, si discutono le priorità della Chiesa e si valutano i candidati, noti come “papabili”.

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In passato, il conclave è stato dominato da fazioni consolidate, spesso incentrate sulla geografia e sull’ideologia teologica. Tuttavia, Papa Francesco ha riformato profondamente la composizione del Collegio cardinalizio, rendendo l’attuale situazione molto meno prevedibile.

L’eredità di Francesco e la sua influenza sulla successione

Papa Francesco ha trasformato il volto del Collegio cardinalizio, nominando 73 cardinali votanti provenienti da Paesi non europei, tra cui la Mongolia e la Repubblica del Congo. Questa mossa, se da un lato riflette l’universalità della Chiesa, dall’altro ha reso più difficile la formazione di blocchi coesi all’interno del conclave.

Francesco ha anche eliminato le riunioni regolari del Collegio dei Cardinali, riducendo le opportunità per i membri di conoscersi a fondo. Di conseguenza, molti cardinali non hanno forti legami personali con i loro colleghi e potrebbero basare le loro scelte più su informazioni indirette, come quelle fornite da fonti giornalistiche specializzate.

I possibili successori

Secondo il sito web College of Cardinals Report, attualmente esistono 22 cardinali considerati papabili. Tra questi, emergono alcune figure chiave:

  • Gerhard Müller (Germania) – Tradizionalista e conservatore, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Potrebbe essere il candidato favorito tra i cardinali contrari alle riforme di Francesco.
  • Raymond Burke (Stati Uniti) – Famoso per le sue posizioni ultraconservatrici, è stato marginalizzato da Francesco ma gode di un forte sostegno tra i tradizionalisti.
  • Luis Antonio Gokim Tagle (Filippine) – Progressista, molto vicino a Papa Francesco, potrebbe essere il candidato ideale per chi vuole una continuità con l’attuale pontificato.
  • Pietro Parolin (Italia) – Segretario di Stato Vaticano, è uno dei principali diplomatici della Chiesa. La sua esperienza nella Curia potrebbe renderlo un candidato di compromesso.

La successione a Papa Francesco sarà una delle più complesse e imprevedibili della storia recente. Mentre alcuni cardinali potrebbero puntare su un papa che continui le riforme avviate da Francesco, altri potrebbero cercare un cambiamento di direzione. L’assenza di una leadership chiara all’interno del Collegio cardinalizio rende ancora più difficile fare previsioni precise.

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