Intervista a Giorgio Gosetti, Direttore della Casa del Cinema di Roma

Ringraziamo Giorgio Gosetti che ci ha concesso questa splendida intervista e tutto il team della Casa del Cinema per le immagini e la collaborazione.

Valorizzare la città attraverso la cultura è stata una chiave politica importante per Roma sotto giunte che hanno fatto del patrimonio artistico la loro forza, come quella di Walter Veltroni, tra i primi sindaci a ridare vita a spazi ed edifici in disuso e in stato di abbandono.

Tra questi, uno dei progetti più riusciti, soprattutto facendo un’analisi a lungo termine, è sicuramente la Casa del Cinema, ancora oggi accogliente spazio aperto alla città, sia per gli appassionati di cinema, sia per i semplici curiosi. La conferma di una sfida vinta, di una parte di città tolta al degrado e alla mala frequentazione da un’attività culturale stabile, continuativa, di qualità ma soprattutto alla portata di tutti.

La Casa del Cinema è, infatti, un contenitore sempre attivo per iniziative per tutti i gusti e spesso completamente gratuite. Si va dai Progetti Scuola ABC, promossi da Regione Lazio e Roma Capitale con ente attuatore Zètema Progetto Cultura, fino ad arrivare a rassegne e retrospettive per cultori e addetti ai lavori.

Bambini e anziani, famiglie e studenti: tutti sono accolti in questo luogo che negli anni ha visto diversi usi, dalla sala da ballo al ristorante.

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La Casa del Cinema: uno spazio aperto alla città

Qual è il segreto di questo successo?

Ne ha parlato ai microfoni di Funweek l’attuale direttore Giorgio Gosetti che, insieme ai due programmer Lorenza Micarelli e Francesca Nigro e al responsabile organizzativo e della logistica Carlo Lanfranchi, costituisce lo staff fisso della struttura.

“Quando crei dei presidi vivi della cultura, e non solo dei presidi ‘museificati’ della cultura, il mondo intorno ne risente positivamente e si adegua volentieri” – Giorgio Gosetti

Inaugurata il 18 settembre 2004, l’idea della Casa del Cinema si deve al giornalista e manager culturale Felice Laudadio che lanciò il progetto tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila.

Nel settembre 2001, lo spazio venne individuato nella Casina delle Rose di Villa Borghese, proprietà del Comune di Roma e da oltre 25 anni in stato di tragico degrado.

Da allora a oggi le ore di pellicole viste e le attività promosse sono moltissime e da qui sono passati tutti i più grandi nomi del cinema italiano e mondiale, a confermare che – se con “la cultura non ci si mangia” – sicuramente si vive, meglio.