Quando pensiamo alla Basilica di San Pietro, quella che ci viene in mente è un’idea di assoluta e colossale immensità. Ma in pochi sanno che nel cuore dell’Africa c’è una sorta di “basilica gemella” che da anni le contende il titolo di essere la più maestosa al mondo. Stiamo parlando di una costruzione straordinaria, sconosciuta ai più in Italia, che rivendica con orgoglio un primato architettonico mondiale (e lo fa da un luogo dove raramente si guarda verso il Vaticano).
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La Basilica di Nostra Signora della Pace: l’altra San Pietro “africana”
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Stiamo parlando della Basilica di Nostra Signora della Pace. Costruita a Yamoussoukro in Costa d’Avorio, fu voluta e finanziata in gran parte dall’allora presidente Félix Houphouët‑Boigny come simbolo della sua città natale elevata a capitale amministrativa della repubblica africana.
Progettata dall’architetto Pierre Fakhoury sul modello della Basilica di San Pietro, fu costruita tra il 1985 e il 1989 in pregiato marmo e poi consacrata da Papa Giovanni Paolo II il 10 settembre 1990, che pose come condizione la costruzione di un ospedale — completato solo nel 2015 dopo lunghe interruzioni politiche e militare.
Secondo il Guinness dei Primati, la basilica è oggi riconosciuta come la chiesa cristiana più grande al mondo, superando quella di San Pietro per estensione e altezza.
La “San Pietro Africana” si estende su 30mila m², raggiunge un’altezza complessiva di 158 metri (misurati fino alla croce), superando i 133 metri della cupola vaticana. La capacità interna comprende circa 7mila posti a sedere nella navata e 11mila in altre aree, mentre San Pietro può accogliere fino a 60mila fedeli all’interno.
L’architettura, per quanto ispirata alla basilica romana, non ne è una mera replica: presenta un impianto più centrale, con una cupola su struttura più squadrata e differenze stilistiche rilevanti.
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