Chi si trova a Roma non può perdersi le anamorfosi custodite al Convento di Trinità dei Monti: un tuffo nell’arte e nella cultura

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Chi giunge a Roma per piacere o per lavoro, non può esimersi dal fare un salto in uno dei luoghi più famosi della città, Piazza di Spagna. Qui si erge la famosissima scalinata che conduce alla Chiesa di Trinità dei Monti, accanto alla quale sorge il Convento che ospita la Comunità del Sacro Cuore e della Fraternità Monastica di Gerusalemme. All’interno di questa struttura, edificata nel 1500 per ospitare i Padri Minimi di San Francesco di Paola, si trovano veri e propri tesori, spesso sconosciuti agli stessi abitanti della città eterna. Una visita al Convento di Trinità dei Monti è altamente consigliata, se ci si trova a Roma, anche solo per ammirare le straordinarie anamorfosi che vi sono custodite.

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Anamorfosi del Convento di Trinità dei Monti a Roma

Dopo essersi concessi una passeggiata su via del Corso, arrivati nella centralissima Piazza di Spagna, non si può fare a meno di percorrere la celebre scalinata. Una volta in cima, oltre alla famosa chiesa, si scorgerà anche il Convento di Trinità dei Monti: entrarci è un’esperienza culturale e artistica davvero straordinaria.

Intanto, all’interno di questa struttura, in pieno centro a Roma, sono custodite due anamorfosi, realizzate nel 1600. Si tratta di particolari dipinti murali creati con una particolare tecnica prospettica che rende l’opera incomprensibile se osservata di fronte, ma che acquista senso e forma se guardata seguendo una particolare inclinazione.

La prima anamorfosi, quella meglio conservata, fu dipinta da Emmanuel Maignan e si estende per circa sei metri sul corridoio del versante ovest del Convento. L’opera riproduce San Francesco di Paola in preghiera durante il miracoloso attraversamento dello Stretto di Messina.

La seconda si trova nel corridoio orientale e fu realizzata da Jean François Nicéron, che si cimentò in un dipinto di ben 20 metri in cui è riprodotto San Giovanni mentre scrive l’Apocalisse.

 

Gli altri tesori

Ma arrivando al Convento di Trinità dei Monti, è possibile soddisfare il proprio appetito artistico e culturale anche con altri capolavori.

Incantevole, ad esempio, la decorazione del refettorio che riproduce elementi architettonici fittizi attraverso la tecnica del trompe l’oeil. Non solo: tra archi e colonne, si svolge una delle scene più note del Vangelo, le Nozze di Cana.

E che dire, poi, dell’affascinate astrolabio? Realizzato dallo stesso Maignan, questo orologio solare che sfrutta acqua e specchi per incantare il visitatore.

Per godere dei tesori del Convento, è possibile partecipare alle visite guidate organizzate dalla stessa struttura o da associazioni specializzate.