Dopo quasi 1.800 anni, un incredibile frammento di storia romana è tornato alla luce nel cuore di Londra. La protagonista di questa impresa è l’archeologa Han Li, specialista in materiali antichi del Museum of London Archaeology (MOLA), che ha riportato alla vita il più grande insieme di affreschi romani mai scoperto nella capitale britannica. Per tre mesi, ha lavorato senza sosta per ricomporre migliaia di pezzi d’intonaco dipinto, sepolti in una fossa e dimenticati dal II secolo d.C. Un puzzle archeologico che oggi restituisce un affascinante spaccato della Londra romana.
Il ritrovamento a Southwark
Gli affreschi sono stati rinvenuti nel quartiere di Southwark, dove un tempo sorgeva una ricca residenza privata. L’edificio, demolito prima del 200 d.C., custodiva ambienti di prestigio, decorati per celebrare il lusso e il gusto raffinato dei proprietari. I frammenti, datati tra il 43 e il 150 d.C., raccontano la storia di una Londra che, sotto l’Impero Romano, era un centro vivace e sofisticato, ben lontano dall’immagine di una provincia periferica.
Tra i frammenti, Han Li e il suo team hanno individuato parte di una tabula ansata, una targa decorativa tipica dell’epoca romana. L’unica parola leggibile è “FECIT” (“ha fatto”), ma il nome dell’artista è andato perso per sempre. Sono emersi anche dei graffiti: il disegno di una donna in lacrime con acconciatura flavia e un frammento inciso con l’intero alfabeto greco.
Il puzzle decifrato: di che edificio si trattava?
La decorazione degli affreschi è sorprendente: pannelli gialli luminosi separati da fasce nere, ornati da frutti, fiori, uccelli e persino strumenti musicali come la lira. Il giallo, raro nell’arte romana, rende questo ritrovamento unico: simili combinazioni cromatiche sono state individuate solo in pochissimi siti della Britannia romana. Secondo gli archeologi, le pareti affrescate appartenevano a sale di rappresentanza e avevano un forte valore simbolico, comunicando potere, cultura e prestigio.
Foto: Pixabay