Renzi e la verità sul telefonino ai funerali delle vittime del terremoto

Fare polemica è diventato facile, quasi di moda, a maggior ragione quando si verifica un evento drammatico della portata di un terremoto e i webeti (Enrico Mentana docet) escono fuori come funghi.

Amatrice, Ascoli e le cittadine nei dintorni sono diventati il palcoscenico del mondo in questi giorni e gli ‘attori’ intervenuti nella tragedia che sta vivendo il centro Italia sono stati parecchi.

Daniela Martani e il post shock sul terremoto karmico e il selfie di Simone Coccia Colaiuta – fidanzato della senatrice Frangipane sono soltanto alcune delle performance inscenate durante lo ‘spettacolo’, criticate aspramente dal pubblico non pagante, né appagato dal dolore e dalla profonda sofferenza mostrata da quelle che stanno diventando ‘semplici comparse‘ colpite tuttavia realmente dal sisma del 24 agosto scorso.

A finire nel tritacarne mediatico – e dato il ruolo di spicco, non poteva essere altrimenti – anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in prima linea a supportare i sindaci e i cittadini delle zone distrutte.

 

E come in ogni show che si rispetti, le recensioni dei critici possono spesso distruggere la stella più luminosa del cast, così il protagonista principale della commedia o della tragedia che sta andando in scena nel centro Italia, ha rischiato uno scivolone mediatico da cui sarebbe stato difficile riprendersi.

Il bello della diretta, infatti, spesso si rivela massacrante, per questo Matteo Renzi si è visto costretto a difendersi da una accusa tanto infima quanto fuori luogo e irrispettosa nei confronti dei presenti ai funerali di stato a Ascoli.

Sul web, infatti, è rimbalzato uno scatto che mostra il Premier alle prese con un telefonino invisibile sotto la cravatta durante le esequie, con accanto la moglie in lacrime e le altre cariche dello Stato. È vero? Si tratta di un fotomontaggio? È l’ennesima strumentalizzazione di un’immagine? Non sappiamo e non vogliamo indagare oltre per buon senso e decenza, ma riportiamo le parole del diretto interessato su quella che – ad una prima occhiata – sembra una bufala.

Nella consueta eNews, Renzi ha chiarito:

“La rete, meraviglioso strumento di conoscenza e libertà, è piena di insidie e di seminatori di odio e di bugie. L’altro giorno qualcuno è riuscito a insinuare e far circolare l’idea che mentre mi stavo facendo il segno della croce ai funerali in realtà stessi scrivendo al telefono utilizzando un fermo immagine e costruendoci sopra un racconto talmente squallido da non meritare altri aggettivi”.