Non sempre gli atleti professionisti a fine carriera decidono di restare nel campo sportivo che li ha resi famosi e gli ha dato da vivere per anni.

LEWIS HAMILTON DALLA FORMULA UNO ALLA MUSICA?

Sono molti i casi di giocatori che dopo aver terminato la carriera nello sport si sono dedicati a tutt'altro e in alcuni casi anche ai mestieri più umili e inaspettati.

 

Fra i calciatori è di moda dedicarsi ai ristoranti: Pietro Paolo Virdis, ex punta del Milan, Domenico Morfeo e Gianni Comandini gestiscono tutti un ristorante. Sicuramente fra gli avventori si nasconde anche qualche tifoso curioso solo di vedere uno dei propri campioni preferiti in un ruolo diverso. Anche la politica sembra interessare molto chi in passato ha calcato i campi della serie A e in particolare San Siro con la maglia rossonera: sia George Weah in Liberia sia Kakhaber Kaladze in Georgia hanno intrapreso un ruolo governativo nei propri paesi di origine dove sono adorati come dei veri e propri idoli.

Sicuramente più unica che rara la scelta dell'ex pilota di Formula uno Heinz Harald Frenzen che dopo essersi ritirato non ha smesso di guidare: ora però non lo fa più con i bolidi ma si dedica all'impresa di pompe funebri della famiglia e quindi di recente si può vedere al volante di carri funebri. Almeno lui continua a fare ciò che faceva nello sport di appartenenza, ma con mezzi diversi….

Scelte ancora più radicali per il difensore pittoresco Taribo West ( recentemente ha sollevato un polverone sul suo effettivo anno di nascita), che dopo le esperienze a Inter e Milan è diventato pastore pentecostale e per l'ex numero 2 del tennis mondiale, Andrea Jaeger, che ha preso i voti e si è fatta suora. Era la grande promessa del tennis femminile, ma prima l’infortunio alla spalla e poi a 18 anni il ritiro, dopo aver conosciuto giocatrici che hanno fatto uso di cocaina e steroidi, sostanze proibite che le sono state offerte e che ha rifiutato. Da allora Andrea Jaeger è sparita dalla scena pubblica, una «latitanza» conclusa oggi, sulle pagine del «Mail on Sunday», a cui ha raccontato la sua nuova vita, quella di suor Andrea, dell’ordine delle suore domenicane.

Una scelta di vita, anche se radicale.