Sgarbi se la prende con il virologo Pregliasco sull’efficacia dell’Avigan, ma il pubblico da casa non gradisce lo scontro

Un brutto momento di televisivione quello visto a “Non è l’Arena” di domenica scorsa: lo scontro fra Vittorio Sgarbi e il virologo Fabrizio Pregliasco è sfuggito al controllo del conduttore e anche il pubblico da casa, via social, ha detto chiaro e tondo di non averlo gradito.

Non è l’Arena Vittorio Sgarbi litiga con Pregliasco

Vittorio Sgarbi ha avuto un comportamento ambivalente riguardo al virus: per diverso tempo è stato scettico ed ha pubblicato anche video sui social nei quali, secondo la denuncia degli scienziati diPatto trasversale per la scienza (Pts) “ridicolizzava le misure di contenimento prese dal governo”. Quei video, che risalivano ad inizio marzo, sono stati però rimossi e il critico d’arte ha cambiato idea, dichiarando in altre trasmissioni che invece il governo stava facendo quanto doveva per arginare il pericolo.

Domenica sera a Non è L’Arena Vittorio Sgarbi ha avuto però un violento alterco con il virologo Fabrizio Pregliasco: motivo del contendere la notizia dell’efficacia dell’Avigan, ritenuta dagli scienziati italiani poco più che una fake news.

Avigan, cos’è e perchè se ne parla

L’Avigan è un farmaco antivirale, salito agli onori delle cronache grazie al video social di un farmacista laziale che ne ha decantato le lodi, affermando che in Giappone grazie a questo medicinale tutti hanno ricominciato a fare una vita normale. L’Avigan, sempre secondo questo farmacista, va somministrato a chi ha sintomi lievi e fa retrocedere il Covid nel 91% dei casi.

E’ ovvio che un video del genere non può avere nessuna credibilità scientifica ma, diventato virale, ha richiesto l’intervento dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), che ha fatto sapere che gli studi sulla reale efficacia del farmaco sono insufficienti per autorizzarne anche solo la sperimentazione. Non c’è nessun motivo reale per cui l’Italia dovrebbe impedire l’utilizzo di un farmaco efficace (che era poi l’accusa mossa da Sgarbi a Pregliasco) considerando il momento di crisi che sta attraversando il sistema sanitario nazionale: una medicina che blocca il virus è il sogno di tutti, ma per ora i sogni non contribuiscono a salvare vite.