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Maturità, il doppio strafalcione del Ministero

Vittorio Sgarbi si dice allibito per quanto è successo durante la prima prova di Maturità che ieri – 17 giugno – circa 150 mila studenti hanno affrontato tra ansia, paura e speranza.

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Il noto critico d’arte, intervistato da AdnKronos, ha operato una amarissima riflessione sull’errore commesso dal Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) in merito allo sbaglio di date e didascalie di un’opera di Matisse, sottolineando poi che si è persa un’occasione per esaltare l’arte italiana.

Ma facciamo un passo indietro. Intorno alle 8.30 i maturandi hanno letto le tracce scelte dal pool di esperti del Ministero e nel giro di poco il materiale didattico era su internet.

Nella traccia artistico-letteraria il Miur ha proposto una immagine di Hopper, una di Van Gogh e un’opera di Matisse. Il titolo apparso sulla traccia era “La lettrice in abito viola”, olio su tela, 1898; in realtà il quadro mostrato era “La lettrice in bianco e giallo” e l’anno di realizzazione il 1919.

 

Una professoressa d’arte del Manzoni di Milano – come riporta il Corriere della Sera – è stata la prima a accorgersi dell’errore e Vittorio Sgarbi ha cavalcato l’onda dichiarando all’AdnKronos: “Non solo mettono tre quadri brutti di pittori stranieri, ma sbagliano anche didascalia e anno di realizzazione. Del resto, cosa c'è da aspettarsi da una nazione disperata che al governo ha un giovane intraprendente e modesto che come priorità ha la riforma del Senato e quella della legge elettorale?”.

 

“Su questo tema – incalza Sgarbi – tra i grandi dell'arte italiana non avevano che l'imbarazzo della scelta, avrebbero potuto utilizzare Masaccio, Caravaggio e Pellizza da Volpedo. E invece, mentre uno come Peter Greenaway esalta l'arte italiana, i nostri rappresentanti del ministero dell'Istruzione che fanno? Scelgono tre quadri stranieri brutti. E sbagliano pure la didascalia".