VENIER IN LACRIME PER COLPA DEI GIUDICI 

Dalle passerelle al cinema, da Rai a Mediaset, dai programmi di punta della domenica ai ruoli di opinionista, Mara Venier ha vissuto la televisione con la stessa passione e con gli stessi alti e bassi che la vita l’ha costretta ad affrontare.

E l’autobiografia in uscita il 27 ottobre in tutte le librerie (si intitola ‘Gli amori della zia’) è un sunto perfetto delle montagne russe su cui viaggia da 65 anni, un libro scritto per superare il dolore della scomparsa della madre, avvenuta il 26 giugno scorso.

Bella, spiritosa, sexy e fragile allo stesso tempo, la carriera di Mara non è scoppiata subito, ma è durata tanto e dopo un periodo di stallo, ora è di nuovo sulla cresta dell’onda.

Tanti gli amori della zia Mara, corrisposti e non: da Richard Burton che quando aveva solo 17 anni era rimasto affascinato dal suo decolleté esplosivo mentre la moglie Liz Taylor la fulminava con gli occhi, al carismatico Armand Assante che ha definito la ‘follia della sua vita’, passando per Jerry Calà, con cui oggi ha un rapporto fraterno, a Renzo Arbore a cui ha dedicato poche righe nella biografia: “Nel libro scrivo che m'ha insegnato tutto ; che m'ha reso gran parte della persona che sono. E che ci sono cose stupende che resteranno, per sempre, solo fra me e lui”.

 

Non manca poi un aneddoto su Piero Marrazzo e sulla proverbiale cotta che prese nei confronti di Mara: “Un grande amico, ma è vero – ha rivelato la Venier – lo vedevo nei corridoi della Rai quando io conducevo Domenica in e lui lavorava nella squadra del Tg2: si vedeva chiaramente che aveva preso una sbandata per me”.

Nicola Carraro, invece, fu colui che salvò definitivamente Mara dalla solitudine in cui stava cadendo alla soglia dei 50 anni e che cercava di scacciare facendosi leggere i fondi del caffè, andando dalla chiromante o praticando il reiki: “Incontrare il mio attuale marito, Nicola Carraro: quello, è stato il mio vero successo”.

Nella sua biografia, Mara Venier ha svelato anche qualcosa della sua infanzia: “Dai 6 ai 12 anni volevo farmi suora. Mia mamma non ci credeva, ero un tale maschiaccio. Ero molto molto cattolica andavo sempre in chiesa. Poi ho cambiato idea”.