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Luca Barbareschi, si sa, è abituato a provocare e lo ha fatto anche durante un'intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano.

Barbareschi ha raccontato un episodio legato ad uno dei suoi ultimi film, Something Good, ed alla mancata partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia, rivelando molto del suo passato vissuto in maniera piuttosto sregolata:

“Something Good avrebbe dovuto essere a Venezia, ma venne rifiutato. La lettera protocollata su carta intestata del direttore la conservo ancora. E dice: ‘Il tuo film è rimasto in una short list di film preferiti. Poi scelte drastiche si sono imposte e non sono state facili. Sia per il numero limitato di posti a disposizione, sia per la stima e l'amicizia nei confronti degli autori'. A quel punto alzai il telefono e chiamai dicendo al direttore: ‘Portatore sano di forfora, quando te ti facevi le seg*e a Torino, io chiava*o Naomi Campbell, pippavo con Lou Reed a Kansas City e guadagnavo miliardi, hai capito? Non voglio essere amico tuo, testa di ca**o!”

Uno sfogo veramente sui generis quello di Luca Barbareschi che ha poi proseguito parlando di ciò che accadeva durante gli anni della sua giovinezza:

“Degli anni di New York ricordo grandi divertimenti ed eccessi, ma la droga l'avevo incontrata prima. A Milano girava di tutto. Lsd, mescalina, cocaina, fumo. E noi tutti come idioti a drogarci, pensando di essere eversivi. L'eroina te la regalavano. Sei dei miei compagni di liceo morirono di overdose”.

 

Nell'intervista Luca Barbareschi è tornato sul tema che, negli ultimi anni, ha fatto parecchio discutere: la sua eredità.

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L'attore e regista ha infatti più volte dichiarato che non lascerà nulla ai suoi figli. Tutti i suoi beni andranno alla fondazione che si occupa di bambini maltrattati da lui fortemente voluta. Non è la prima volta che Barbareschi parla di questa sua scelta, tempo fa, intervistato da Massimo Giletti in una puntata de L'Arena, aveva dichiarato:

“I soldi sono una iattura, io non ho mai avuto niente e tutto quello che ho ora me lo sono sudato. Non lascerò denaro ai miei figli, loro lo sanno. Certo, all'inizio è stato un trauma, ma poi hanno capito. Ho fatto in modo che avessero a disposizione tutte le armi per affrontare la vita nel migliore dei modi. Li ho mandati in scuole che sono precluse al 99% degli esseri umani e penso che ora, conoscendo più lingue, avendo più di un passaporto ed avendo una cultura decisamente superiore alla media, possano affrontare qualsiasi sfida e crearsi una carriera ovunque vogliano nel mondo”.