loading

Johnny Depp in bancarotta? Appartamenti ovunque, quadri, auto e tante spese folli

Hollywood dà, Hollywood toglie. Sembra ieri quando Johnny Depp conquistava il mondo del cinema con quel fascino ribelle che lo ha reso uno degli attori più pagati della storia, e nonostante la sua indole autodistruttiva, è rimasto sulla cresta dell’onda per oltre 20 anni: adesso, però, sembra giunto sull’orlo del precipizio e la bancarotta è sempre più vicina.

Il 54enne sarebbe sul lastrico a causa delle spese folli che ogni mese per 2 decenni ha sostenuto e che l’agenzia che amministrava le sue finanze non è riuscita ad arginare col tempo. Parliamo di 2 milioni di dollari al mese, sperperati in progetti senza futuro, arte, case – addirittura un castello di 45 acri in Francia – e ancora 70 chitarre, svariate auto di lusso, jet privati e 40 persone di staff sparse in tutto il mondo.

Johnny Depp in bancarotta: potrebbe essere il titolo perfetto per una commedia demenziale, eppure è soltanto la cruda realtà. Stando a quanto riportato dal New York Post, quando gli agenti finanziari di TMG gli hanno chiesto di vendere il castello in Francia per far fronte – almeno in parte – ai debiti, l’attore li ha denunciati addossando la colpa della gravissima situazione economica in cui versa alla società che per anni ha gestito i suoi conti.

Era la metà di gennaio, e dopo sole due settimane, i suoi stessi commercialisti hanno sporto denuncia nei confronti della star con le mani bucate puntualizzando al contrario che “Depp e solo Depp è pienamente responsabile del trambusto finanziario in cui si trova oggi”.

Tra le spese folli che hanno portato Johnny Depp alla bancarotta, annoveriamo delle vere e proprie chicche: pensate che l’ex di Amber Heard ha sborsato oltre 3 milioni di dollari per un cannone speciale appositamente realizzato per disperdere le ceneri del suo amico scrittore Hunter S. Thompson sulla città di Aspen, in Colorado, oppure 30mila dollari mensili per farsi arrivare vini pregiati da tutto il mondo per puro piacere personale.