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E' una delle leggende più conosciute del mondo della musica: ci sarebbe una sorta di maledizione che colpisce le leggende del rock, che muoiono all'età di 27 anni.

Una morte in giovanissima età, che li consegna dritti alla storia e al mito: è accaduto per Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison, morti nel giro di due anni tutti a 27 anni. Storie di grandi talenti ma anche di vite sregolate, abusi di droga e alcool, vite private difficili contro vite pubbliche all'apice del successo.

In tempi più recenti, al club si sono aggiunti Kurt Cobain, morto suicida nel 1995, e Amy Winehouse: anche loro, 27enni. Ma il club è composto da molti altri nomi, anche meno noti: per questo, dagli anni '70 in poi, la convinzione che i 27 anni siano un'età pericolosa per gli artisti s è radicata nell'immaginario collettivo.

 

Ora a smentire quella che potrebbe essere anche una semplice coincidenza ci ha pensato un studio condotta da una psicologa australiana, Dianna Theodora Kenny.

Secondo gli studi di questa dottoressa, analizzando la morte di 12600 musicisti deceduti tra il 1950 e il 2014, si appura scientificamente che la maggior parte di questi è morta all'età di 56 anni.

Esiste quindi un club dei 56 molto più nutrito di quello dei 27… 

Un'altra curiosità uscita fuori dallo studio della Kenny è la correlazione fra tipo di morte e genere musicale: così i musicisti blues tendono a morire per problemi cardiocircolatori, il rock, il metal e il punk è a rischio di morti accidentali e suicidi, mentre la metà degli gli artisti rap e hip-hop esaminati sono morti assassinati.