È bastata una foto taroccata pubblicata su una fan page falsa di Gianni Morandi per
far scatenare il putiferio sui social. Centinaia di utenti inferociti, simpatizzanti della Lega, hanno iniziato ad insultare il cantante ignaro di quanto stesse accadendo.

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Di personaggi famosi che diventano vittime di insulti sui social è pieno il web, ma quanto capitato nelle ultime ore a Gianni Morandi ha davvero dell’incredibile.

A prendere di mira il popolare cantante sono stati alcuni simpatizzanti della Lega, dopo che su Facebook è apparso un post con tanto di foto che ritrae l’artista con un cartello in mano contro il partito di Matteo Salvini.

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Ho letto – si legge nel post incriminato – che la Lega potrebbe cambiare nome per evitare il sequestro. Siccome, oltre a cantare, mi diletto con la grafica, ho ideato due loghi nuovi per il caro Matteo. È solo una bozza voi cosa ne pensate?

L’immagine (ovviamente ritoccata) mostra Morandi con un foglio bianco con i due presunti nuovi simboli: “Illegale Salvini” e “Noi con Salvini”, quest’ultimo con l’aggiunta di un paio di manette.

Il popolo leghista è andato su tutte le furie, iniziando a insultare il povero cantante, in realtà ignaro di tutto. La trovata, infatti, era di un profilo fake, Gianni Moramdi, ma nella fretta di volere scendere nell’agorà virtuale per difendere il buon nome del movimento politico del cuore, la maggior parte degli utenti, che si sono scagliati contro Morandi, non ha notato che il cognome dell’account che aveva pubblicato la foto non era esattamente quello dell’artista: Moramdi e non Morandi.

Così il vero Morandi è diventato “ridicolo” e per qualcuno anche “schifoso”, per non parlare di chi lo invita a lasciare le scene vista l’età e di chi lo accusa di “disonestà intellettuale”.

Qualcuno, con occhio più attento, si accorge del pasticcio e prova intervenire per placare gli animi, facendo notare che si tratta di un profilo falso, ma è troppo tardi: la furia del web non si ferma neanche davanti a un fake. Cosa che, visto il clima, appare molto preoccupante.

(foto @kikapress)