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Gianni Morandi vicino ai migranti

In un momento delicato come questo per l’Italia intera, che deve far fronte a continui sbarchi da parte di migranti provenienti dalle coste libiche e non solo, la tensione è alle stelle.

LITTIZZETTO ALLA GOGNA PER LA BATTUTA SUI NAPOLETANI 

Papa Francesco tenta di ricordare ai fedeli che quelle persone cercano la felicità, mentre Gianni Morandi – nel suo piccolo – cerca di ammorbidire l’atteggiamento ostile di molti. E lo fa con un post sulla sua pagina Facebook in cui paragona i poveri disperati che approdano sulle nostre coste ai milioni di Italiani che nel ‘900 cercarono fortuna altrove lasciando la loro patria.

 

Morandi, i fan lo insultano pesantemente

“21 aprile. 
A proposito di migranti ed emigranti, non dobbiamo mai dimenticare che migliaia e migliaia di italiani, nel secolo scorso, sono partiti dalla loro Patria verso l'America, la Germania, l'Australia, il Canada... con la speranza di trovare lavoro, un futuro migliore per i propri figli, visto che nel loro Paese non riuscivano ad ottenerlo, con le umiliazioni, le angherie, i soprusi e le violenze, che hanno dovuto sopportare! Non è passato poi così tanto tempo…”.

Molti coloro che non condividono affatto il pensiero di Gianni Morandi e che arrivano anche ad insultarlo pubblicamente: lui, però, risponde con calma spiegando le sue ragioni.

“Ma non diciamo minc**ate…noi andando lì facevamo la fame nera..altro che albergo a 3 stelle e lamentarsi del cibo..” scrive Michela, a cui fa eco Flory che dice “Si fa presto a parlare col portafoglio pieno caro Gianni! Accoglili nelle tue ville” o quello di Barbara che tuona “I nostri migranti andavano a lavorare e non a rubare, spacciare e stuprare…..”

Insieme a Morandi, si schiera a favore dei migranti anche Marco Mengoni che – come il cantante romagnolo – scrive su Facebook: "Questa tragedia del Mediterraneo, la più grande di sempre, ha colpito tutti. Esseri umani rinchiusi in una stiva che diventano numeri, morti in fondo al mare, persone uguali a noi dimenticate, solo perché in cerca di libertà. Che questa strage ci ricordi che non può diventare normale, morire di speranza e disperazione. Davvero".