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MORTO GREGORIO, AVEVA 21 ANNI: LA SHOWGIRL DISPERATA

Da quando Eva Grimaldi ha partecipato a Pechino Express, il suo personaggio è stato ampiamente rivalutato: dall’esterno, infatti, sembrava una femme fatale irraggiungibile, ma con il passare del tempo, l’attrice ha mostrato le sue debolezze, le paure e il lato più umano che ha conquistato (di nuovo) i suoi fan.

Eva Grimaldi ha saputo ritrovare il sorriso dopo una serie di drammi privati che l’hanno segnata sin dall’infanzia e che ha trovato la forza di raccontare in un’intervista a cuore aperto rilasciata al magazine di Alfonso Signorini, Chi.

Milva Perinoni, in arte Eva Grimaldi, ha raccontato la dolorosa separazione dal marito Fabrizio Ambroso, avvenuta nel 2013, dopo 7 anni di matrimonio. A 52 anni l’attrice ha dovuto fare i conti con un’immagine di se stessa che non era all’altezza delle aspettative del suo compagno: “Il mio matrimonio non è stato solo un fallimento – ha confessato – la crisi mi ha attraversato in quanto donna. Mio marito mi ha mollato dicendomi: 'Ho sposato Eva Grimaldi e mi sono ritrovato con una casalinga'.

"Mio marito – ha proseguito Eva – evidenziò il dramma della mia vita, questa distanza tra la mia apparenza e il mio essere. Stavo diventando alcolizzata… 

EVA GRIMALDI, LA GONNA SALE SU E…SCHIZZANO GLI ASCOLTI

La Grimaldi ha spiegato che negli anni ’80 le è stato cucito addosso un personaggio ben lontano da ciò che lei è nella realtà, acutizzando le ferite interiori che si portava dietro da quando era poco più che una bambina: “Ho avuto un'infanzia difficile – ha infatti ammesso al settimanale – eravamo molto poveri, pensi che quando ero bambina non potevo avere i regali di Natale e c'era la Caritas che ti faceva arrivare le bambole. Io ne avevo una senza un occhio che chiamavo Polifemo. Prima mi vergognavo del mio passato, mi è rimasto dentro il non dire”.

Eva, infine, ha dichiarato di essere stata aiutata da Imma Battaglia – attivista dei diritti della comunità LGBT – conosciuta poco dopo la separazione: “Imma mi ha insegnato a essere orgogliosa delle mie debolezze, della mia paura”.