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In molti, ascoltando la notissima canzoncina che accompagna lo spot di una famosa marca di salumi, avranno pensato ad un imitatore. Invece no. Quella voce che canta “Le stelle sono tante, milioni di milioni…”, jingle che ha accompagnato l’infanzia di molti di noi, appartiene proprio a lui.

X-FACTOR: IL GIUDICE CONFESSA: MI MANCA ENRICO RUGGERI

Enrico Ruggeri, da una decina di giorni a questa parte, entra immancabilmente all’ora di cena nelle nostre case per pubblicizzare cubetti di pancetta e petali di prosciutto.

La cosa sembra aver contrariato non poco i fans del cantante che, attraverso i social, lo hanno accusato di tutti i crimini del mondo, non ultimo quello di aver venduto l’anima per uno spot.

Eppure non è la prima volta di Ruggeri nella pubblicità. Più di 20 anni fa fu protagonista dello spot della Fiat 500, ma i suoi molti fans sembrano averlo dimenticato.

 

Proprio per questo Enrico Ruggeri si è sentito in dovere di rispondere alla montagna di critiche arrivate sulle sue pagine web:

“Non risponderò a questi solo citando la numerosa compagnia di personaggi dello spettacolo e della cultura che da sempre hanno abbinato il loro volto alla pubblicità (Jannacci, Dario Fo, Gassman, Fiorello…). Aggiungerò che ci sono artisti che si sono prestati a cose ben più gravi, prostitutorie direi, presso i potenti di turno (in televisione, sui giornali, nelle sedi di partito: quello è venir meno a dignità ed etica!). Ricorderò che anche i più grandi artisti hanno vissuto di mecenatismo. Il denaro, per un artista, è indipendenza creativa: io non ci compro macchine lussuose, barche o cocaina, io faccio i dischi che mi piacciono, come e quando mi va, scrivo libri o articoli, conduco trasmissioni. Senza dover rendere conto a nessuno del mio operato. Questo è un lusso che voglio permettermi. Per ottenere e difendere la mia autonomia e la mia onestà intellettuale posso anche prestare la voce. Senza vendere la mia anima”.