‘Me lo fa fare la coscienza’: Enrico Mentana risponde con un lungo post su Facebook a chi gli chiede le motivazioni che lo hanno portato ad annunciare il suo nuovo progetto editoriale

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Niente raccomandazioni e una selezione trasparente. È quanto promette Enrico Mentana, che nei giorni scorsi ha lanciato su Facebook l’idea di un nuovo progetto online per dare lavoro ai tanti giovani giornalisti e aiutarli a realizzare quel sogno che “è ormai precluso anche ai più bravi tra i giovani di oggi”.

Il direttore del Tg di La7 è consapevole che l’editoria è crisi, che la pubblicità crolla e che il costo del lavoro giornalistico è piuttosto alto. Nonostante il contesto poco favorevole, il Chicco nazionale ha deciso di investire personalmente perché “tanti giovani, potenzialmente più che meritevoli, aspettano in piedi e senza garanzie”, mentre la vecchia generazione ha avuto più possibilità di realizzarsi.

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Puntare sulla nuova generazione del giornalismo italiano significa anche offrire un’informazione più fresca e al passo coi tempi: “Un prodotto fatto da sessantenni con modalità novecentesche – si legge nel lungo post –  è seguito per consuetudine, tradizione e simili coordinate politico-culturali da un pubblico in cui i giovani proprio non ci sono o quasi”.

Ecco dunque il progetto di Mentana: “Far nascere un quotidiano digitale realizzato solo da giovani regolarmente contrattualizzati, magari con la tutela redazionale di qualche “vecchio” a titolo amatoriale (ribaltando la logica dello stage!) che possa riaprire il mercato della scrittura e della lettura giornalistica per le nuove generazioni”.

Chi finanzierà la nuova testata? Contributi economici, pubblicità e un investimento personale dello stesso direttore.

In meno di 24 ore dalla diffusione del post, il povero Enrico è stato – come era prevedibile, del resto – inondato di curriculum di giovani giornalisti speranzosi, tant’è che l’indomani è dovuto intervenire nuovamente sulla sua pagina social per frenare gli entusiasmi.

Almeno all’inizio l’idea del quotidiano fatto dai giovani per i giovani – ha tenuto a precisare – si concretizzerà direttamente in alcune (spero molte) decine di posti di lavoro, mentre già in diverse migliaia mi hanno scritto, in una sorta di prematuro cammino della speranza on line”.

Quindi ha invitato i giovani colleghi a non mandare più CV: “Per i mesi di luglio e agosto – ha spiegato – devo mettere a punto il progetto, garantirne la sostenibilità, delineare quel che potrò fare in prima persona, compatibilmente col mio ruolo di direttore non pigro di un tg, e con i vincoli che – sia pure con la consueta amicizia – mi darà il mio editore. Poi a settembre vi racconterò qui la road map e le modalità con cui si cercherà di fare il reclutamento dei redattori e collaboratori nel modo migliore e più trasparente”.

Da parte sua, Urbano Cairo – l’editore, appunto –  sembra aver apprezzato e condiviso l’idea dell’amico Enrico e a margine della presentazione dei palinsesti di La7 ha commentato: “Mentana ha voluto fare quel post perché è un tema che lui sente molto e che sento molto anch’io (…) Vogliamo fare qualcosa di concreto per i giovani giornalisti. Mentana forse ha voluto mandare un messaggio al governo perché faccia degli interventi. Il rapporto che ho Mentana è solidissimo, infatti mi ha ribadito che qualunque cosa voglia fare la farà con me come editore”.

Il progetto ha trovato proseliti anche tra alcuni giornalisti della vecchia guardia che hanno dato la loro disponibilità. “Confermo: gli stagisti saremo noi!” ha assicurato il direttore, che a chi gli chiede chi glielo faccia fare di imbarcarsi in questa rischiosa avventura risponde: “Me lo fa fare la coscienza”.

https://www.facebook.com/enricomentanaLa7/posts/10155854113862545