Per la prima volta Emma Marrone confessa la sua paura delle malattie: la cantante salentina, operata due volte alle ovaie, spiega l’origine della sua fobia

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Chi l’avrebbe mai detto? Emma Marrone è ipocondriaca, ha cioè paura delle malattie. La rivelazione l’ha fatta proprio la cantante salentina che, intervistata da Il Giorno, ha confessato di avere la fobia di ammalarsi.

Una situazione non facile da gestire, soprattutto per una giovane artista come lei, sempre a contatto con il pubblico e a rischio di eventuale contagio. “Per strada tutti vogliono baciarmi. Spesso mi scanso, non è perché provo fastidio, ma perché ho paura dei bacilli” ha spiegato Emma, che in passato ha dovuto lottare proprio contro una grave patologia.

A soli 13 anni, infatti, ha scoperto che c’era qualcosa che non andava nelle sue ovaie. “Sono stata operata due volte – ha ricordato – Ora sono mono ovarica, credo di poter avere figli. Ma, per qualsiasi evenienza, ho fatto il surgelamento del tessuto ovarico”.

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Ma la “tremenda paura” di ammalarsi, probabilmente, non ha a nulla a che fare con quella esperienza adolescenziale. Secondo la Marrone, infatti, alla base della sua fobia ci sarebbero le dinamiche familiari. “Con un padre che lavorava al pronto soccorso – ha confessato ancora al giornalista del quotidiano –  la paura delle malattie me la porto addosso fin da bambina. A forza di responsabilizzarmi sui rischi della salute, papà mi ha un po’ traumatizzata. E lo sa”.

Viene a questo punto chiedersi come viva Emma il rapporto di coppia, anche se al momento il problema non si pone visto che da un po’ di tempo è single. Dopo la storia d’amore con Stefano De Martino e la relazione con Marco Bocci, sembra che sia ancora alla ricerca dell’anima gemella.

Il suo uomo ideale? Qualcuno che sappia capire (e sopportare) i ritmi frenetici di una cantante sempre in giro tra ospitate in Tv e concerti. “Io non avrei problemi a stare con un idraulico, ma – spiega – probabilmente sarebbe lui ad averne a stare con me perché non capirebbe le dinamiche del mio lavoro, le mie assenze, il lavoro fino alle 4 del mattino. Tra simili ci si riconosce, tra opposti no”.

Infine rassicura: “Non è una questione economica, perché, continuo a vivere come quando facevo la commessa a 300 euro al mese”.